martedì 8 dicembre 2009

Osservare l’Ordine di Concatenazione


Uno dei concetti più importanti della Cabala riguarda la comprensione degli ordini in cui i vari livelli della Creazione sono apparsi all’esistenza, detto Seder Ha Hishtalshelut. Seder significa ordine o modo con cui le cose vengono ordinate e messe in relazione a livello logico, mentre Hishtalshelut è un termine cabalistico che significa apprendere, terminare, completare, ad indicare tutta la serie di processi attraverso i quali i mondi della realtà sono stati appesi uno all’altro nella discesa sempre più bassa fino alla loro completezza.

Il termine Shelem significa completo, da cui deriva la parola Shalom che significa pace, che deriva da Shalah che significa essere calmo, tranquillo, vagare, tirare fuori. Perciò il Seder Ha Hishtalshelut è il luogo dove la coscienza può vagare attratta dalla grande varietà di mondi e di esperienze, pur restando nella più totale calma e tranquillità, e sentendosi sempre intimamente connessa con la sua radice cosmica, cioè Dio stesso. Quindi il termine si potrebbe definire come la contemplazione dell’Ordine di Concatenazione degli universi.

I vari livelli dell’esistenza sono come il concatenarsi degli anelli di una catena verticale che scende dall’alto, anelli che sono pur tuttavia saldamente intrecciati uno all’altro, e che sono non mai separabili perché, pur discendendo nel buio della materia, per i cabalisti, non si spezza mai il filo che ci lega alla nostra Radice divina. Dallo studio dell’Ordine di Concatenazione si procede per avere la piena comprensione di ogni processo creativo ed evolutivo a livello cabalistico.

Nelle dinamiche dell’essere vi è il livello in cui Dio è Ein-Soph (Senza Fine) che è il nome che viene attribuito al Dio nascosto ed infinito, senza qualità e senza attributi che lo possano delimitare. Sul Dio che non si presta ad alcuna definizione, dice lo Zohar: ”Egli afferra tutto e non c’è chi afferri Lui. Egli non si chiama col nome JHWH e con gli altri nomi, se non quando la sua luce si diffonde su di loro; mentre quando si allontana da loro, egli, a se stante, non ha alcun nome. E’ profondo, profondissimo, chi lo può trovare?”

In questo livello vi è il Volere che precede il Pensiero, da cui procederà poi una contrazione dell’energia che si concretizzerà nella fase del Mondo della linea o della Restrizione. Nella fase in cui avviene la contrazione dello Tzimtzum, l’essere si trova ancora al livello di unità che si concentra, e che si prepara a differenziarsi, perciò è detto il periodo del “grande nascondimento” o di incubazione di tutte le potenzialità.

A livello logico possiamo vederlo come un momento di riflessione, in cui tutti i pensieri vengono esaminati in maniera generale e potenziale, facendo la valutazione sulla migliore modalità di riuscita e di manifestazione: analogamente l’Infinito riflette sul modo migliore per la sua manifestazione.

Alla fine emerge il terzo livello, che è quello delle realtà delle Sephiroth, in cui abbiamo l’Adam Kadmon, ossia il livello dell’Uomo primordiale, in cui dalla potenzialità si è passati all’atto vero e proprio. Questi tre livelli di pensiero sono quelli che vengono attribuiti alla consapevolezza di Colui che crea: queste sono le dinamiche dello Pensiero Creatore divino, che costituiscono i Mondi dell’Infinito.

La forza di manifestazione della Potenza Divina avviene tramite l’Emanazione o Atziluth, con cui si intende la discesa di ciò che è in totale unità con lo Spirito Divino, e che questi riversa verso l’esterno: nelle Emanazioni sono contenute tutte le radici dei possibili mondi inferiori, che sono i Mondi della separazione.

Lo Tzimtzum o fase di contrazione, che è uno dei concetti più importanti della Cabala, costituisce anche uno dei capitoli degli studi esoterico-spirituali in cui viene ipotizzata una spiegazione misterica che è molto assonante alla teoria del Big bang, che la fisica moderna ha ipotizzato come la modalità di creazione dell’universo reale che noi conosciamo.

Dallo Tzimtzum nasce il tempo e lo spazio, ed esso costituisce il quarto livello di manifestazione, che viene collegato alla lettera Daleth, che significa povertà, e che non è un nome affatto casuale, perchè il Creatore si deve privare e limitare della sua onnipotenza, cioè si deve spogliare del suo splendore divino. Di questo fulgore Egli deve velare la potenza, perciò lo nasconde per un certo periodo di tempo: perciò si dice che nella Luce infinita sono tutte le future radici di potenziali realtà, ma esse sono giacenti in uno stato di beato annullamento indifferenziato, ancora privo di ogni qualificazione individuale.

La porta, altro significato di Daleth, è questo spazio vuoto ma ribollente di infinite potenzialità da cui il Creatore offre l’accesso alle sue creature, affinchè avvenga la loro manifestazione: esso è lo spazio vuoto che rende possibile la Casa della Creazione o Casa della Beatitudine assoluta. Lo spazio dello Tzimtzum viene creato nel Grembo del Creatore, che è una Sephira femminile, proprio al centro della Luce Infinita.

Il primo Tzimtzum non è quello essenziale perché ci furono molti atti di contrazione infatti, con la discesa dei mondi, tutti essi vengono originati da vere barriere che nascondono e restringono lo splendore dei mondi superiori, nascondendoli a quelli inferiori. L’aspetto negativo delle Parsaot o barriere, è costituito dal fatto che esse rendono molto difficile l’ascesa della consapevolezza dai livelli inferiori a quelli superiori.

All’interno degli spazi vuoti che vengono creati, il Creatore fa scendere una linea di luce che parte dalla Luce infinita, e che va a riempire la Cavità, così da avere un raggio che traccia una demarcazione che parte dalla divinità Emanante e giunge fino all’Emanazione. La forza si contrae per rimanere in una cavità molto ristretta, così da rendere possibile la discesa della Potenza Divina nelle 10 Sephiroth.

I vasi in cui la Potenza Creatrice puramente spirituale viene riversata, sono Sephiroth, perché risplendono come zaffiri, in cui palpita il movimento che Dio ha dato alla sua opera, poichè le azioni divine si dispongono in una scala che va dall’immateriale al materiale. Dall’Uno scendono le 10 parole con cui fu creato l’Universo, affinchè l’uomo fatto di “carne e di sangue” potesse ricevere la sua Luce e il suo splendore che, però è uno splendore troppo accecante, perciò ne va attuata una limitazione; facendo questo si crea così la “linea di misurazione” per cui lo spazio si assegna alle dieci parti delle 10 Sephiroth.

L’unione della Luce e dei recipienti, porta alla prima figura completa di Espressione o Partzuf, cioè l’Adam Kadmon, il prototipo di ogni futura creazione. In Adam Kadmon vi è l’ordine della concatenazione dei mondi, dei livelli dell’anima divina e delle Sephiroth. In lui vi è il livello logico del Volere che è molto più che l’intenzione di Essere, ma che è la sorgente dei voleri individuali da cui scaturiranno le future azioni: egli è il sommo Volere Divino.

Ancor prima di creare i 4 elementi (aria, fuoco, acqua, terra), perciò Dio creò un Quinto Elemento che costituisce la Quintessenza dell’alchimia occidentale, la cui conoscenza diviene essenziale in tutti i processi di trasformazione che l’alchimista contempla. L’Adam Kadmon è il macrocosmo di cui l’Adam è il microcosmo inferiore, che la Cabala ci aiuta a penetrare nelle assonanze e nelle corrispondenze sapienziali.

In Adam Kadmon vi sono contenitori delicati, in cui la Luce è ancora troppo intensa per essere contemplata, per cui è necessaria una ulteriore contrazione che avviene tramite l'Adam Kadmon, da cui vengono emanati i mondi inferiori, tramite l’emissione di 7 vapori dalle 7 cavità dell'Adamo Divino: occhi, orecchie, narici e bocca.

E' tramite questi vapori, che vengono create le galassie, e le stelle del mondo fisico ma anche la vita spirituale, perché l’aria e il respiro sono i veicoli di vita, che producono i vapori in cui si producono le masse di energia, che sono dette le fiamme di entusiasmo e di motivazione alla vita.

In Adam Kadmon avviene l'equilibrio dell’albero sefirotico sul pilastro centrale dell’unificazione, in cui si conciliano le tendenze dei pilastri laterali, cioè quello dell’unione e quello della divisione. E' da Adam Kadmon, il primo universo, che proverrà Adam ha-Rishon, il primo uomo creato, raffigurante la Sephirath Tifereth, cioè il centro dell’Albero della Vita, che è il luogo più armonico dell’intero Universo.

Buona erranza
Sharatan

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