venerdì 8 agosto 2014

De-formazioni mentali



"Coloro che non si adeguano sono il sale della terra,
il colore della vita, condannano sé stessi all'infelicità,
ma sono la nostra felicità."
(Elias Canetti)

La globalizzazione ha trasformato la mente perché ci ha inculcato il messaggio che, nel mondo globale, si devono accettare delle condizioni che superano la volontà del singolo. La volontà nazionale e gli ideali individuali sono passati in secondo piano, perché sono meno importanti della volontà globalizzata. Questo pensiero ha infuso un sentimento d’impotenza ai popoli e alle nazioni. I popoli sono considerati meno importanti rispetto all'interesse "globale." Ma il confronto non paritario con i livelli sovra-nazionali che guidano il mondo, ha favorito la nascita di forze che si oppongono a questa tendenza.

Sono riusciti a convincerci che siamo senza scelta, perciò hanno confermato la visione del mondo diffusa da Margaret Thatcher e riassunta in: TNA ossia There Is No Alternative. Con questa logica hanno iniziato a creare una mente perversa che ci ha costretto ad accettare gli interventi militari che nessuno vuole, ma che sono attuati. Accettiamo anche l’attuale crisi economica causata da un gruppo di persone senza scrupoli che hanno speculato con titoli e fondi di investimento "gonfiati" rovinando milioni di persone. Quel fallimento lo stiamo ancora pagando!

Accettiamo anche le scelte suicide in campo economico, politico e il disastro ecologico, perché gli interessi di gruppi che controllano le fonti di energia tradizionali sono molto più forti di energia pulite che non conoscono padroni. La cosa peggiore, a sentire i sociologi, è quella che abbiamo accettato come giusto il fatto paradossale che, un colpevole non sia costretto a pagare per i suoi reati e misfatti.

Le ingiustizie vengono tollerate con facilità, perché ci siamo stati convinti che questo sia il corso del “progresso,” della “società globale” e che “fanno così nelle civiltà evolute.” La tolleranza davanti a tante follie e illogicità non ci infastidisce più. La nostra tolleranza davanti per queste follie dimostra che, non solo è stata modificata la mente ma che è stato sovvertito anche il nostro senso etico. La prova della creazione di una mente perversa è data dal fatto che percepiamo normale l’impunità dei criminali. E molto pochi sospettano che il thatcherismo si sia limitato a modificare solo l'aspetto politico del mondo.

La perversione mentale è iniziata quando accettammo come giusta una differenza dei diritti dei popoli e delle persone. E, in seguito, abbiamo accettato anche una differenza tra persone, e una conseguente limitazione della loro possibilità di scelta. Abbiamo creduto come giusta quella che era solo l'affermazione del pensiero del più forte ripristinando il mondo dei padroni e degli schiavi. Il concetto aberrante è stato recuperato dalla politica che non ha voluto punire un atto di forza che era privo di giustificazioni legali. L'abbiamo accettato come fatto inesorabile!

Davanti alle ingiustizie abbiamo preso l’abitudine di voltare la testa altrove pensando di essere troppo impotenti per fare qualcosa. La cultura delle emozioni è stata modificata e la deformazione si è estesa facendoci accettare il rovesciamento di significato della giustizia. Davanti alle ingiustizie siamo impotenti e seppure un fatto sia ingiusto, sentiamo che l’ingiustizia è inevitabile, perché tutto è ormai senza ritorno.

I vicoli ciechi del punto di non-ritorno sono diventati normali nella vita politica e finanziaria globale degli ultimi anni. In questi anni molti hanno lavorato per modificare la nostra mente e per orientarla verso una logica di dicotomie e di opposizioni. Questo pensiero di stampo cartesiano si basa sul fatto che il pensiero usa i confronti tra cose di qualità opposte. La mente pensa solo se può fare dei confronti e delle dicotomie.

Ci hanno abituato a pensare in termini di: buono/cattivo, bello/brutto, amico/nemico, conosciuto/sconosciuto, etc. e questo fatto è il motivo per cui siamo arrivati al punto a cui siamo. La nostra percezione è stata sempre più orientata sulla funzione meccanica del pensiero che ci rende degli esseri meccanici. Le società primitive usavano una clava per risolvere i loro conflitti, ma le società moderne disdegnano questi metodi brutali.

Massimo Piattelli Palmerini dice che la persuasione nasce con lo scopo di limitare la mediazione incivile di quelli che usano la forza della clava. Perciò la persuasione non è sempre una cosa negativa, perché nasce con lo scopo di avere una convivenza pacifica tra persone e per limitare la violenza. Ogni tipo di comunicazione cerca di fare una mediazione tra le opinioni delle persone, perciò la comunicazione ha il fine di convincere l'altro della bontà delle nostre idee.

Se vogliamo che una volontà, un'opinione oppure una decisione passino da una coscienza all’altra dobbiamo usare deii meccanismi che danno la convergenza della mente. L'uso delle tecniche specifiche è necessario per ottimizzare la vita sociale e impedire che si torni alla clava. La persuasione è l'opzione che il potere usa per non usare la violenza, infatti viene usata da chi possiede il potere quando sa di ottenere così quello che la forza non potrebbe dare.

Si persuade perché quella è l'alternativa alla forza. Ma voler persuadere non fa escludere che la forza venga usata… qualora la persuasione fosse infruttuosa. La persuasione non fa escludere l'uso della minaccia e del ricatto. E non fa escludere neppure l'uso della lusinga e dell'adulazione che sono usate come leve per rinforzare la pressione. La persuasione non è un atto di convinzione, perché chi viene persuaso non viene forzato ma è predisposto a credere nei valori veicolati.

La persuasione mira ad imporre una direzione precisa al pensiero altrui, perciò la psicologia sociale studia da molto questo fenomeno. Conosciamo le regole che creano il messaggio persuasivo, ma ricordiamo che c'è sempre la predisposizione a voler essere convinti. La persuasione ama i temi emotivi e affettivi e odia la ragione e la logica, perché deve condizionare l’azione e la libera scelta. Se dobbiamo persuadere dobbiamo dissimulare e agire in modo indiretto rispetto all'effetto che ricerchiamo.

La migliore condizione è suscitare l’interesse e avere una base favorevole. Siamo manipolati con più efficacia se usano metodi inconsapevoli, e riescono così a creare persone automatiche dalla mente condizionata. Le menti amate dalla pubblicità, dall'informazione e dalla politica sono di genere gregario. In questi contesti cercano di modificare la condotta e l'atteggiamento mentale delle persone per farle aderire alle loro finalità. Costoro conoscono e sanno usare le tecniche migliori per vincere le resistenze psicologiche all'addestramento.

Gli esperti di tecniche persuasive sanno che la condizione della massa è diversa da quella del singolo preso singolarmente. La massa crea una condizione ottimale per addomesticare la mente. L’agire della massa elimina la responsabilità personale del singolo, perciò un linciaggio di massa diventa un omicidio senza assassino. La massa crea un’entità collettiva che non conosce confini, perciò tutte le emozioni sono condivise e divise dai molti che formano quella massa. La massa è sensibile al contagio di un messaggio che lavora a livello emotivo, perché l'emozione parla alla parte più antica del cervello.

La massa può fare follie che sono impossibili al singolo, può fare stragi e può creare dei regimi totalitari che sono sempre sostenuti dal favore di masse entusiaste che li sostenevano. I regimi totalitari usano gli esperti di tecniche di comunicazione persuasiva che propagandano il regime. Essi riducono il pensiero politico a poche frasi a effetto che infiammano la massa. Le ripetizioni ossessive dei messaggi sono efficaci che orientare la volontà della mente collettiva.

Fin dall'antichità si preoccuparono d'insegnare l'oratoria più efficace per infiammare i popoli. La creazione del leader segue la medesima logica, perché il capo somma tutte le caratteristiche che il corpo sociale vuole. L'identificazione è un meccanismo efficace, perché è lo schema arcaico con cui si educano gli uomini. Agiscono con maggiore efficacia perché usano le strutture primitive che sviluppano l'intelligenza deputata alle funzioni sensoriali e motorie. Una mente collettiva è molto più vicina al livello istintivo perciò odia riflettere, infatti agisce velocemente e pensa con difficoltà.

La massa non ama pensare, perciò si accontenta di ridere e pensare facile e semplice senza perdere tempo con troppe sfumature. Meglio se le idee semplici vengono sentite da esperti o persone autorevoli e importanti. La massa grida gli slogan, e li ripete spesso per ricordarli meglio. L’opinione pubblica forma una corrente mentale dotata di un enorme forza magnetica che il potere vuole usare a suo capriccio.

Questo avvenne nei totalitarismi che usano quel potere godendo del favore delle masse. Nei tempi di crisi aumenta il rischio di venire manipolati per creare un pensiero dominante che unisce i simili, ed esclude diversi e dissidenti. La figura del leader svolge un ruolo che forma l'unione, perciò le masse amano e innalzano figure simili a Mussolini, Hitler, Mao o Stalin pensando che quei tiranni li possano salvare dalle incertezze.

Freud che osservò il fenomeno, dovette concludere che un leader sta sempre in bilico sul confine che separa la sua nevrosi e la sublimazione del suo io malato. Il rapporto tra un popolo e il suo capo rischia sempre di avere dei risvolti patologici. Come può essere sano chi cerca un padre punitivo e tirannico? Freud concluse che si fa quando l'io si sente troppo debole perciò deve cercare la forza identificandosi con una figura esterna forte, perciò il leader nasce se c'è questa necessità!

Il leader ricerca una massa sottomessa ma deve avere anche dei tempi che rendono più facile l'ascesa. I tempi difficili creano persone deluse e depresse, perciò le crisi politiche ed economiche creano il clima più favorevole alla nascita del leader che sostiene e conforta. Le crisi e le difficoltà uccidono la sicurezza dell'io. Nei momenti più duri siamo tutti fragili, perché l'io collettivo perde la sicurezza e cerca un conforto.

I meccanismi di consenso e sottomissione devono fruttano l'identificazione perciò enfatizzano il narcisismo personale. Il consenso va rinforzato, perciò il leader deve avere anche un trasfert erotico e affettivo, perché la massa è una femmina che va sedotta. Un leader deve dimostrare l'amore che nutre per la massa a cui concede tutto se stesso. La relazione a cui si allude non sarà personale ma sarà collettiva, ma è presentata come un amore esclusivo.

Il leader diventa seduttivo e si adatta a sembrare ciò che l'altro vuole. Lui vuole solo quello che vogliono i suoi sostenitori. Per conquistare il loro favore è muratore, contadino, autista, giornalista, burocrate, operaio, cantante, professore e anche molto, molto altro. A questo punto, la massa diventa come la donna che viene spinta a cedere davanti alle manifestazioni d'amore di un corteggiatore appassionato e insistente. Davanti a quell'amore appassionato è costretta a dare il suo consenso!

Buona erranza
Sharatan

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao Sharatan !

bel post, molto "attuale".
Purtroppo la mente collettiva del genere umano è stata "assimilata" da energie molto negative.
Scoprire che l'essere umano, meravigliosa creazione, si senta rappresentato da persone come "l'ebetino" di Firenze o prima ancora dal "nano" di Arcore mi rattrista molto...
siamo caduti in "basso" nella "materia" ... ma mooolto in basso ...
Il segreto è tutto nel potere della "parola" e i due sopracitati sono dei perfetti "parolai".
La parola, come tu ben sai, ha un enorme potere vibrazionale e creativo.
Ne stiamo vedendo gli effetti non creativi ma distruttivi.
Comunque sono convinto che alla fine ... tutti si rimetterà a posto. :)
Ciao Sharatan, "creatrice" di un blog eccezionale ... :)

Alex

Sharatan ain al Rami ha detto...

Sono d'accordo su tutto,
carissimo Alex :-)
Purtroppo la pensiamo nello stesso modo, ma dico purtroppo, perché vorrei avere torto su tutto.

Purtroppo la storia si ripete se non aumentiamo la consapevolezza. Sul blog scrivo queste cose per ricordare quello che è avvenuto in passato e sperare che non avvenga più.

Da un certo punto di vista le parole dei grandi maestri si confermano, perciò diventano ancora più care.

E' vero l'evoluzione avanza, e nessuno potrebbe fermarla. Anche noi ci saremo quando i tempi saranno migliori. Non alludo solo ai tempi universali, ma anche al nostro piccolo vivere.

Verranno i tempi della felicità dopo questa tempesta... e non dobbiamo assolutamente disperare su questo... guai se disperassimo.

Grazie per l'eccezionale che accetto perché viene dal tuo affetto nei miei riguardi. Ti mando un abbraccio fortissimo e l'augurio di gioia e felicità :-)