domenica 24 gennaio 2016

La produzione degli idrogeni



“Per fare l’oro occorre prima avere dell’oro,
senza oro, nessuna possibilità di fare dell’oro.”
(Ermete Trismegisto)

Il Raggio di Creazione inizia con la nota Do emessa in un luogo più alto dell’Assoluto e arriva fino a Re della Terra perciò l’Ottava della Creazione è una scala discendente in cui c'è la successione di note: Do-Si-La-Sol-Fa-Mi-Re. La creazione non potrebbe essere mai un’ottava ascendente, perché questo implicherebbe che esiste un livello che è più elevato dell’Assoluto; e questo è impossibile.

Il Raggio di Creazione è sempre un’ottava che discende mentre l’energia si addensa mano a mano che prosegue la discesa, perché l’energia diventa materia. La materia e l'energia sono soltanto due facce della stessa medaglia. Per questo motivo, in cima al Raggio di creazione troviamo una materia fine e rarefatta mentre, in fondo al Raggio, troviamo una materia densa e pesante. Dobbiamo pensare che esistono molti tipi di materie prodotte dalla creazione tramite i fenomeni retti dalla Legge del Tre e dalla Legge del Sette o dell’Ottava.

Per questo accade che mentre l’energia-materia scende la velocità diminuisce mentre si formano le materie più dense. La materia e l’energia viaggiano sempre insieme, e il loro rapporto è tale che, con il diminuire dell'una registriamo l’aumento dell’altra. La creazione vede delle “condensazioni” che avvengono in vari punti dello spazio. Queste materialità di tipo diverso vengono chiamate “idrogeni” e vengono indicati con la lettera H. Gurdjieff dice che idrogeno è il nome di tutte le “condensazioni” che avvengono nell’universo.

E aggiunge che l’uomo non occupa una posizione fondamentale perché esistono esseri molto più elevati. Ma l’uomo è l'unico che possiede la capacità di saper creare materie più raffinate e sottili di se stesso. L’uomo è l’essere che deve ancora evolvere perciò egli ha la capacità di poter risalire la scala della creazione facendo un percorso all’inverso. Noi sappiamo che la creazione è sempre un’ottava che scende verso il basso, ma non sappiamo che tutte le ottave della macchina umana funzionano all’inverso perciò tendono a risalire verso l’alto.

Sappiamo che esistono 4 punti in cui la materia-energia si è addensata, infatti il Raggio di Creazione presenta l’Assoluto, il Sole, la Terra e la Luna. Questi 4 punti sono uniti da 3 Ottave di Radiazione, e la prima di queste ottave si trova tra l’Assoluto e il Sole, la seconda si trova tra Sole e Terra, e la terza si trova tra Terra e Luna. Se esaminiamo la prima ottava quella che si trova tra l’Assoluto e il Sole, vediamo che essa emette la nota Do che, secondo la Legge del Tre, diventa la conduttrice della forza attiva indicata con il numero 1, mentre la materia sulla quale agisce è il carbonio (C) che ha il massimo di frequenza di vibrazioni e la minima densità di materia.

La nota Si dell’Assoluto sarà la conduttrice della forza passiva indicata con il numero 2, e la materia sulla quale essa agisce è l’ossigeno (O). Infine, la nota La è la conduttrice della terza forza ovvero di quella neutralizzante indicata con il numero 3, mentre la materia su cui essa agisce è l’azoto (N). Secondo l’ordine della loro attività queste tre forze avranno l’ordine di successione 1, 2, 3 e corrisponderanno a carbonio, ossigeno e azoto. Ma, se le esaminiamo secondo l’ordine di densità avranno l’ordine di carbonio, azoto e ossigeno ovvero 1, 3, 2, perché l’azoto per densità di materia si pone tra carbonio e ossigeno.

Il carbonio, l’ossigeno e l’azoto presi insieme daranno la materia di quarto ordine cioè l’idrogeno (H) la cui densità è 6. Perciò la prima triade produce l’idrogeno H 6, e con altre moltiplicazioni da essa discendono 12 idrogeni con densità scalare da 6 a 12.288. Questi 12 idrogeni rappresentano le 12 categorie di materie che sono contenute nell’universo andando dall’Assoluto alla Luna. E se potessimo capire come l’uomo si rapporta a queste categorie di ottave potremmo capire il posto che l’uomo occupa nel cosmo.

Ma, per come siamo fatti cioè a causa dei limiti delle nostre capacità ordinarie, l’idrogeno H 6 non è riconducibile alle capacità del nostro organismo. Noi possiamo trattare dall’idrogeno H 6 all’idrogeno H 3.072, perché questa è la gamma degli idrogeni che troviamo nell’organismo umano. Consideriamo che, il termine “idrogeno” indica un vasto gruppo di sostanze chimiche che ci sono note, e che sono legate a qualche funzione relativa al nostro organismo. Ogni elemento semplice è un idrogeno di una certa densità, pur tuttavia ogni combinazione di elementi che hanno uno scopo preciso per l’uomo e per il cosmo, sono anch’essi degli idrogeni.

Tutte le materie sono degli idrogeni e vengono classificati in ordine alla relazione con la vita e con le funzioni che essi svolgono. Studiando gli idrogeni dobbiamo tener presente che ogni idrogeno include un numero immenso di sostanze differenti, ma che tutte quelle sostanze rappresentano anche un “gruppo cosmico” ben definito. La chimica ordinaria non sa vedere tutte queste correlazioni di ottava di cui le materie fanno parte, perché la scienza vede solo l’aspetto visibile dei fenomeni, mentre l’alchimia vede la natura dei fenomeni e delle leggi occulte che li governano.

La tavola degli idrogeni, spiega Gurdjieff, ci rende possibile lo studio dell’uomo mettendolo in relazione al cosmo. Gurdjieff aggiunge che: “ciascuna funzione dell’uomo è un risultato dell’azione di sostanze definite, e siccome ciascuna sostanza è in relazione ad un piano definito nell’universo, questo fatto ci permette di stabilire la relazione esistente tra le funzioni dell’uomo ed i piani dell’universo.” La scala degli idrogeni è una scala eretta tra il cielo e la terra, la cui conoscenza consente di capire sia l’uomo che l’intero universo poiché tutto il cosmo è interdipendente.

La scala degli idrogeni è collegata anche al funzionamento della macchina umana che Gurdjieff paragona a quella di una fabbrica in cui si spende troppo energia in attività inutili. L’energia viene sprecata in tutte le attività spiacevoli possibili e impossibili da immaginare. Tutta l’energia viene consumata dal malumore, dal nervosismo, dall’irritabilità, dal sognare ad occhi aperti e da altre occupazioni inutili o dannose. L’energia viene spiegata anche nel cattivo funzionamento dei centri che usano troppo carburante per un lavoro che, effettivamente, non eseguono neppure troppo bene.

Le continue tensioni del corpo, un perenne indugiare in pensieri negativi, e l’attenzione che viene rivolta verso persone e attività di scarso valore: tutto questo concorre nell’inutile sperpero di energie. C’è uno spreco incredibile, a meno che l’uomo non impari a risparmiare le energie e riesca ad usarle per lavorare al suo perfezionamento. In seguito il problema diverrà sempre più complesso, perché l’uomo che è riuscito ad equilibrare la sua macchina e che vede che essa può rendere molto più di quello che egli credeva, giunge alla conclusione che la produzione deve essere ancora più aumentata.

Il Lavoro richiesto diventa chiaro se paragoniamo la macchina umana ad una fabbrica di tre piani dove tutto è stato progettato per produrre un altissimo rendimento. La vita ordinaria non consente questo lavoro, perché solo una piccola parte della macchina viene usata per produrre il minimo necessario. Far lavorare una fabbrica in questo modo è molto anti economico, perché la fabbrica non produce ma consuma. Il lavoro consiste nel trasformare la qualità di una materia in un’altra e, dal punto di vista cosmico, consiste nel trasformare le sostanze grezze in sostanze raffinate.

Tutto questo implica di ricevere dal mondo esterno degli idrogeni grezzi e di raffinarli per mezzo di una serie di processi alchemici complessi. Lo studio del funzionamento della macchina umana ci mostra che ciò è possibile, perché nella fabbrica umana tutto è previsto in modo da produrre un altissimo rendimento. Ma, nella condizione ordinaria, la produzione di idrogeni fini che consentono di accedere agli stati superiori di coscienza e necessaria per fare lavorare i centri superiori è insufficiente. Gli idrogeni fini vengono usati per mantenere, senza produrre alcun profitto, solo per il mantenuimento del macchinario stesso.

Se potessimo elevare la produzione e se potessimo risparmiare energie avremmo la forza per uscire da queso circolo chiuso. Allora la totalità del nostro corpo e di tutti i nostri tessuti si saturerebbe di idrogeni fini che lentamente si potrebbero fissare fino a cristallizzarsi in un certo modo. La cristallizzazione degli idrogeni fini porterebbe poco a poco l’organismo intero ad un livello più elevato ovvero in un piano più alto dell’essere. Ma questo non accade mai nella vita ordinaria, perché consumiamo tutto quello che produciamo. Il monito dell’alchimia “Impara a separare il sottile dallo spesso” contenuto nella “Tavola Smeraldina” di Ermete Trismegisto significa questo, conclude Gurdjieff, e si riferisce al lavoro della fabbrica umana e alla produzione degli idrogeni raffinati.

Se potesse farlo, l’uomo creerebbe per se stesso la possibilità di una crescita interiore che non potrebbe fare in nessun’altro modo. La crescita interiore auspicata è quella dei “corpi interiori” ossia del corpo astrale e del corpo mentale che richiedono un lavoro lungo e faticoso non dissimile dalla lunga crescita e maturazione del corpo fisico. Per crescere è necessario molto tempo e del buon nutrimento perché il corpo astrale, nelle fasi iniziali del suo sviluppo, richiede molta energia. Se l’organismo riesce a produrre la quantità necessaria a mantenersi può usare il surplus di forze allo sviluppo del suo “corpo astrale” affinché possa crescere e migliorare.

Durante la sua crescita, il corpo astrale riduce il consumo di energia, e il surplus energetico che viene ricavato potrà essere dedicato alla nutrizione del “corpo mentale” necessario per far crescere il “quarto corpo” ma questo surplus di forze deve essere molto consistente. Tutte le sostanze necessarie a nutrire i corpi superiori vengono prodotti dal corpo fisico perciò l’organismo umano è in grado di fare tutto questo. Ma ciò avviene, a condizione che la fabbrica lavori in modo molto più economico e conveniente. Tutte le sostanze necessarie al mantenimento della vita, alle funzioni superiori della coscienza e alla crescita dei corpi superiori provengono dal cibo che assumiamo.

L’organismo umano assume 3 tipi di nutrimento che trasforma seguendo la Legge del Sette o dell’Ottava. L’uomo viene alimentato dall’universo attraverso tre punti, in cui vengono assorbiti gli idrogeni che vengono trattati con tre ottave che li trasformano. Il corpo umano può essere paragonato a una fabbrica di tre piani e il piano superiore corrisponde alla testa, il piano intermedio corrisponde al torace e quello inferiore parte dall’addome e include la parte dorsale. Il cibo fisico è H 768 ossia La, Sol, Fa nell’ambito della terza Ottava cosmica di Radiazione perciò il cibo entra nel piano inferiore come ossigeno, Do 768 e incontra il carbonio 192 presente nell’organismo.

Dall’unione di O 768 e C 192 nasce l’azoto N 384 che è la nota seguente cioè Re. La nota Re 384 diventa ossigeno nella triade seguente, e incontra il carbonio 96 presente nell’organismo, e insieme producono il nuovo azoto N 192 che diventa la nota Mi 192. Ma sappiamo che non si può passare da Mi a Fa senza ricevere lo shock addizionale e se non lo riceviamo, Mi 192 non può passare alla piena nota Fa. Nel momento in cui Mi 192 è giunto al punto morto, arriva l’aiuto del secondo nutrimento, l’Aria, che sotto forma di Do 192 oppure di Mi, Re, Do corrispondenti alla seconda Ottava Cosmica di Radiazione, attiva la seconda ottava dell’uomo.

Il Do possiede il semitono necessario ossia possiede l’energia necessaria per passare alla nota seguente, perciò cede parte della sua forza alla nota Mi di uguale densità. L’impulso del Do offre a Mi 192 la forza sufficiente per unirsi al carbonio 48 presente nell’organismo, e così può passare all’azoto 96 che risuona come Fa. Il Fa 96 si unisce al carbonio 24 presente nell’organismo e passa all’azoto 24 ossia alla nota La 24. E il La 24 si unisce al carbonio 6 presente nell’organismo perciò si trasforma in azoto 12 ovvero in Si 12. La nota Si 12 è la più alta sostanza che riesce a produrre l’organismo a partire dal nutrimento, il Cibo, con l’aiuto aggiuntivo dell’aria.

La seconda Ottava presente nell’uomo è quella dell’aria che inizia con il Do 192 che entra dal piano intermedio con i caratteri dell’ossigeno e cede parte delle sue energie al Mi 192 che si unisce - a sua volta - con il carbonio 48 che è presente nell’organismo e passa a Re 96. E Re 96 può passare a Mi 48 grazie al carbonio 24 ma, dopo questo sviluppo, si ferma lo sviluppo della seconda ottava. Per passare da Mi a Fa, questa ottava ha bisogno di ricevere uno shock addizionale, ma l’ottava della Respirazione non può sviluppare oltre, perché le condizioni umane normali lo rendono impossibile.

La nostra terza ottava è quella delle Impressioni che inizia con Do 48 che entra nell’organismo come ossigeno 48 e come La, Sol, Fa della seconda ottava cosmica Sole-Terra. La nota Do 48 ha la forza sufficiente per passare alla nota seguente, ma quando entra nell’organismo non incontra il carbonio 12 che gli sarebbe necessario, perché è assente. Perciò il Do 48 non può entrare in contatto con Mi 48, e non riesce a passare alla nota seguente quindi non può cedere una parte delle sue energie a Mi 48. Nella vita normale, la produzione di materie sottili da parte della nostra fabbrica arriva ad un punto morto, per cui si ferma e l’ottava risuona come Do. La sostanza di qualità più elevata che può essere prodotta dalla nostra fabbrica è il Si 12, e per tutte le nostre funzioni superiori si può usare solo questa sostanza superiore.

Ma esiste un modo per aumentare il rendimento della macchina e permettere all’Ottava dell’Aria e all’Ottava delle Impressioni di andare oltre e avanzare. A questo scopo è necessario usare uno shock artificiale che va applicato nel punto esatto in cui l’ottava si è arrestata, infatti esso va applicato alla nota Do 48. Lo shock artificiale va impresso nel momento in cui si riceve l’impressione, perciò la nota Do 48 corrisponde al punto in cui l’impressione entra nella nostra coscienza. Lo shock va applicato nel luogo preciso e questo significa che dobbiamo fare lo sforzo nel momento in cui riceviamo l’impressione.

Comunemente non ci ricordiamo di noi, e non abbiamo la sensazioni di essere una coscienza che percepisce l’emozione, il pensiero o l’azione. Se l’uomo si ricorda di se stesso l’impressione sarà raddoppiata, perché ci sarà quello viene osservato, ma ci saremo anche noi stessi che stiamo osservando. Ci sarà quello che guarda e quello che osserva, perciò ogni “registrazione” avrà una doppia ricezione dell’impressione e della sua relativa e simultanea valutazione. Il raddoppio delle impressioni ci farà passare da Do 48 a Re 24. Gli sforzi necessari per fare il passaggio permetteranno a Do 48 della terza ottava, di entrare in contatto con Mi 48 della seconda ottava e di offrire a questa nota, tutta l’energia che gli è necessaria per passare da Mi a Fa.

Perciò lo shock inferto a Do 48 si estende anche a Mi 48, e consente alla seconda ottava di sviluppare, perciò Mi 48 passa a Fa 24, e Fa 24 passa a Sol 12. La nota Sol 12 passa a La 6 che è la sostanza più raffinata che l’uomo riesce a produrre a partire da questo tipo di nutrimento. Tutto questo diventa possibile solo per merito di uno sforzo cosciente che viene applicato nel punto giusto, cioè con uno sforzo che è inferto nel punto esatto in cui penetra l’impressione. Per capirlo meglio dobbiamo pensare che tutti respiriamo la stessa aria, ma che l’aria respirata contiene molte sostanze sconosciute all’osservazione scientifica. Poi pensiamo che l’aria è fatta da una ventina di elementi che possono esserci molto utili.

Esistono degli uomini che riescono ad assorbire una quantità minore di sostanze e altri che sanno assorbire una maggiore quantità di tali sostanze, per cui la conseguenza è che qualcuno assorbe meglio mentre altri assorbono di meno o peggio. Se riusciamo a usare meglio le energie possiamo trasformare il surplus in idrogeni superiori che saranno trattenuti nel nostro corpo, perciò queste sostanze funzioneranno come una calamita attraendo le sostanze raffinate che gli sono più affini, e che vengono respirate con l’aria, per cui possiamo capire bene l’antica legge alchemica nella quale si afferma che possiamo fare l’oro soltanto se già lo possediamo.

Buona erranza
Sharatan

2 commenti:

Vincenzo ha detto...

Molto bello e interessante. E' la prima volta che trovo una descrizione così dettagliata sugli idrogeni.

Sharatan ain al Rami ha detto...

Grazie per la tua cortesia,
ma non ho fatto altro che tentare di illustrare ciò che insegna Gurdjieff, così come l'ho capito io leggendo i suoi libri, e secondo quello che riferisce Ouspensky nel suo "Frammenti di un insegnamento sconosciuto". Testi affascinanti e di grande significato spirituale. Un carissimo abbraccio