sabato 17 gennaio 2009

Lo sciamano è un viaggiatore cosmico


I segreti sono soltanto cose nascoste alla vista superficiale, ma si rivelano chiaramente quando l’Umano inizia a cercarle, e allora cosa insegna l’iniziazione sciamanica? Quali utili messaggi ci rivela e quali strade ci indica?

Nelle iniziazioni sciamaniche, il simbolismo del Viaggio nel Mondo Inferiore è la trasposizione della ricerca interiore, della discesa fino al nucleo più profondo ed autentico di noi stessi. Sembrerebbe un duro viaggio, compiuto in territori insidiosi, luoghi inferi ed oscuri, in cui combattere contro le forze nemiche delle magie avversarie, i luoghi in cui affrontare una cruenta battaglia contro le nostre paure più profonde.

Sono i luoghi dell’irreversibilità iniziatica, luoghi da cui non si potrebbe non ritornare indietro, luoghi in cui si deve morire, sia pure simbolicamente, e luoghi da cui si ritorna come in una rinascita alla vita. Ma l’immersione in noi stessi ci terrorizza, come un salto nell’abisso dell’essere, al cui bordo ci affacciamo, terrorizzati dalla vertigine della profondità.

Il salto si compie verso un fondo abissale, come diceva Heidegger, perché è un salto connesso all’origine, allo sconosciuto fondamento di noi stessi, ma è anche un salto in avanti, verso le potenzialità a-venire dell’essere consapevole. Questa è la grande verità della resistenza a compiere il salto, del rifiuto della discesa al centro dell’essere: è avere il coraggio di essere disponibili ad una condizione incerta di ”…non più.. ma non ancora…”

Il taoismo esprime con l’espressione poetica “Egli è lo stesso di prima, ma diverso” il cambiamento avvenuto in colui che ha affrontato il viaggio verso l’ignoto, ed è un’espressione di straordinaria bellezza, che esprime perfettamente le sensazioni di coloro che hanno avuto “impatti spirituali” di grande profondità.

Ma qui il salto è fatto, mentre invece non si può negare il forte disagio di dover pensare ad un “essere” sospeso tra passato e futuro, padrone ed artefice del solo presente, ed estraneo alle categorie di tempo lineare ed ordinato, in “...quell’ Aperto in cui esso stesso trema” dice Heidegger, nella “fondazione dell’Essere da parte dell’uomo,” in una nuova esperienza che ha come prima conseguenza, un profondo cambiamento dell’essenza dell’uomo. In questo senso è un vero “catastrofico” andare verso il fondo, un tramontare che è anche preludio dell’alba di un nuovo mondo. Per rifondare questo nuovo essere, per rifondarsi al nostro vero essere, è necessario un salto nell’abisso senza fondo.

E l’essenza interna, cioè le qualità e le caratteristiche del nostro essere, hanno bisogno di potenti energie vitali per venire alla luce; queste potenti energie sono fornite da uno specifico animale-totem, ed è interessante notare come, ad alcuni sciamani, giunge un animale-totem che è di opposte qualità alle sue caratteristiche, con una sorta di conciliazione degli opposti. Per l’antropologia, il totem è un'entità naturale o soprannaturale, che ha un significato simbolico particolare per un’individuo, un clan o una tribù, e al quale ci si sente legati per tutta la vita: il termine deriva dalla parola ototeman, usata dai nativi americani Ojibway, cioè “ciò che ci è familiare.”

Si usava “evocare” dentro di sé il Totem di un animale, al fine di incorporarne le sue caratteristiche salienti e tipiche.
L’animale-totem è collegato al tipo di energia e di livello energetico a cui si è assonanti, è un potere rivelato in forma istintiva e spontanea. L’animale che giunge, è richiamato dall’evocazione della canzone di potere dello sciamano: la forma animale totemica è riconosciuta e viene abbracciata dallo sciamano, come espressione di una risonanza interiore con l’animale che è accorso, richiamato e fascinato dalla musica sciamanica. Potenza della magia evocatoria, che è in grado di magnetizzare solo ciò che ci assomiglia intimamente!

L’origine mistica della musica, viene spiegata dall’ebraismo cabalista, che considera il canto come lo strumento principe della comunicazione interiore. I maestri della Cabalà, osservano che la prima parola della Torah, “bereshit,” in principio, contiene uno straordinario anagramma: “taev shir” voluttà di un canto. Perciò il mondo è stato creato per la voluttà di un canto, ed anche l’ultima parola del Pentateuco, “israel”, contiene un ulteriore potente anagramma: “shir el” cioè canto a Dio.

Anche nella tradizione dello yoga, si afferma che Om sia il suono puro da ascoltare e contemplare, con lo scopo di rimuovere l’attenzione dalle condizioni esterne e risvegliarsi alla conoscenza del Sé.
Lo Yoga Sutra di Patanjali recita: “La prova dell’aspetto espressivo della Realtà suprema è Om. La meditazione su Om culmina nella conoscenza del suo significato e nella realizzazione del Sé. ” (1:27,28)
Negli yoga Sutra si usa la parola sanscrita “ishwara” per indicare l'espressione della Coscienza Suprema che governa o regola i processi cosmici,di cui la vibrazione Om è la caratteristica evidente.

Con la concentrazione sul suono è possibile stabilizzare la mente ed entrare in una dimensione di quiete, ed i suoni hanno anche un aspetto terapeutico nella medicina tradizionale cinese e nella pratica taoista qi gong - che è l’antica tecnica per coltivare e sviluppare l'energia vitale - in cui i suoni a differente intensità, sono utilizzati per influenzare il funzionamento dei vari organi umani.

Lo sciamano, fin dal momento dell’iniziazione è attore musicante attivo, padrone del proprio ingresso in trance e non dipendente da altri partecipanti che suonano o cantano per lui. La musica dello sciamano si prefigge, portata al massimo delle sue manifestazioni, di “trasformare” il mondo, di modificare il corso naturale delle cose; da qui l’aspetto magico che si “incarna” nel suono incantatorio della sua musica.

Una delle etimologie proposte per il termine sciamano deriva dalla radice tungusa “Sa” che significa appunto "conoscere". Il viaggio estatico è una tecnica di comunicazione fra i diversi sistemi dell'ordinamento del cosmo, ed il rituale estatico è un processo di reintegrazione all'interno di un ordine più vasto. Quindi l'estasi è una forma di conoscenza e gli sciamani sono “persone di conoscenza.”

Tramite l'estasi, lo sciamano viaggia fra i diversi sistemi della struttura dell'universo e così può integrare l’ordine all'interno del sistema individuale sociale, per assimilazione osmotica dal più vasto ordine cosmico: è un viaggiatore dei due mondi. Lo sciamano non compie alcun salto verso un fondo abissale, lo sciamano è un viaggiatore cosmico.

Buona erranza
Sharatan

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