La dottrina delle Emanazioni tramite le Sephiroth insegna che tutto ciò che esiste è immortale, perciò ogni cosa possiede l’impronta divina e nulla di ciò che possiede la divinità può essere annichilito sebbene, nell’ordine dell’universo, oltre alle Sephiroth della luce vi siano anche delle Sephiroth tenebrose che distruggono la vitalità divina.
Dice lo Zohar: “Considera dunque. Il Santo, che benedetto egli sia, produsse dieci corone, diademi sacri, in alto, con le quali egli si incorona e si riveste. […] In corrispondenza di queste esistono però altre dieci corone, che non sono sacre, e si trovano in basso. Esse sono legate “alla sporcizia dell’unghia” di una santa corona, che è chiamata Sapienza; perciò anche esse sono sapienza.”
Quindi vi sono le Sephiroth della luce e del bene, ma vi sono anche quelle del male e delle tenebre perché, all’opposto della suprema emanazione dell’Uomo Archetipo vi è l’Uomo Vile, perciò in simile assonanza, vi è l'opposizione di Sephiroth di luce e di Sephiroth delle tenebre, in cui quelle di destra sono luminose mentre a sinistra vi sono quelle tenebrose.
Anche le Sephiroth buie sono in numero di dieci, perciò il regno delle tenebre ne possiede delle Emanazioni con diverse gradazioni di valore cioè di buio, e con una vera gerarchia di spiriti del male, a cui viene messo a capo Samael, l’Angelo del Veleno e della Morte.
Secondo lo Zohar, prima della creazione, il male ricopriva il bene come le bucce (Klippoth), coprono il frutto. Fu l’azione divina che separò il bene dal male, relegandolo in due differenti specie di influenza, e definendo gerarchie angeliche e gerarchie infernali. E’ per causa dell’influenza della gerarchia tenebrosa che il nostro mondo viene così perturbato, e ciò avviene perché gli uomini si allontanano da Dio, permettendo alle Klippoth di avere il completo dominio delle azioni umane.
Le Klippoth, Kellippah o Kellipot sono i gusci, cioè le bucce dei frutti divini, cioè dei materiali di scarto, e delle forze malvagie che hanno coperto di immondizia le 288 scintille di luce spirituale fuggite dai vasi infranti. Secondo Isaac Luria, all’origine dei tempi, tutti i mondi creati erano spirituali, ma la rottura dei vasi fece precipitare in basso il Mondo di Assiah o Mondo dell’Azione, per cui le bucce si mescolarono ai frutti della divinità che andarono dispersi dai vasi sephirothici esplosi.
E' così che si è prodotto il mondo di materia cieca e grossolana che conosciamo e che non possiede nulla di spirituale, ma il potere delle Klippoth sarà spezzato in futuro, perciò il Mondo di Assiah ritornerà ad essere spirituale e ciò avverrà quando neppure la minima scintilla di divinità sarà rimasta nelle Klippoth, per mezzo dell'attività che viene detto tikkun, e che riporterà l’armonia nel Creato.
La magia nera, secondo la Cabala, si opera quando vi è la pratica di estrarre lo spirito impuro delle Klippoth per mescolarlo alle cose più pure, ma è una pratica di manipolazione che va attuata solo per combattere la stessa magia nera, perciò si può fare una manipolazione solo per fare il recupero del divino che è imprigionato nella sostanza impura, per poterlo liberare ed affrancare.
Seguendo la dialettica cabalistica della creazione, ricordiamo che le Klippoth, che sono le forze del male, traggono l'origine da una luce non pensante di Dio, perchè la luce pensante è creatrice, mentre la luce non pensante è sempre distruttiva, per questo il male cerca sempre di opporsi al bene e cerca di distruggerlo.
Secondo l'allegoria cabalistica, il Regno delle bucce o Olam Klippoth, che è la residenza di Samael il Principe delle tenebre, è il nostro mondo perchè, rivela lo Zohar: “Per il Servizio del Mondo Angelico, il Santo, che benedetto egli sia, fece Samael e le sue legioni, ovvero il Mondo delle Azioni, che sono come le nuvole usate per cavalcarle discendendo sulla terra, come se fossero i loro cavalli.”
Questo insegna, che le Klippoth contengono la stessa materia che ha fatto i pianeti e tutte le stelle, ma in una realtà materiale caotica ed incontrollata che, nello stato più sottile, viene usata dagli spiriti per rivestirsene, allo scopo di discendere nelle sfere inferiori. Il male non può riprodursi o propagarsi con le sue proprie forze, perché è sempre sterile ed informe, ma è solo l’azione morale volontaria dell’uomo, quando essa è fermamente contraria al bene, che gli conferisce forza e vigore.
Perciò contempliamo il male per ciò che è veramente, cioè come una massa inerte, un involucro, un guscio o una buccia vuota, insomma una forma falsa di energia che si millanta di un'apparente potenza che invece copre la codardia. Il male è vigliacco, perchè ruba le energie vitali degli esseri indifesi, e perchè si mostra forte con i deboli, ma sa diventare servile quando incontra la vera forza. Per questo sia il male che i suoi servi sono la “sporcizia dell’unghia” della vera Sapienza, e si dimostrano essere il volto della volgarità e dell'ignoranza.
Le Klippoth sono demoni e involucri materiali della sensualità più rozza, sono scorie che abitano lo spazio etereo e che si nutrono di energie vitali altrui, sono delle essenze basse che vivono in spazi di materia limitata e che mutano continuamente forma, sono i mentitori che millantano l'Amore per seminare l'odio e la discordia.
Poichè nel regno delle tenebre domina la Legge dell’entropia cioè la legge della discordia, perciò è l’influsso delle Klippoth che ci spinge a rifiutare ogni concezione spirituale, per concepire l’essere umano solo come un semplice involucro materiale senza finalità elevate e senza nessuna importanza, un mero ricettacolo di cui sfruttare energie e luce e poi da gettare senza pietà.
Se leggiamo attentamente le Scritture impariamo invece che, l’uomo ha un involucro corporeo che è il Tempio dell’anima, perchè possiede il soffio di Ein Soph, quindi vi è in noi un'entità divina che dorme, come in ogni essere vivente, e che è Sommo Spirito d’Amore: perciò, il male che nega questo, è assoluto inganno e menzogna.
Un concetto di male, di essenza diversa da questo contesto cabalistico non esiste, poiché il male è solo l'accettazione della scissione e della separazione dalle Emanazioni e dall’influenza benefica delle Sephiroth: quindi è l’uomo stesso che crea il male, e che poi acconsente a servirlo, e ogni altra scusa è inutile, essendo solo il segno della nostra vigliaccheria e della incapacità di accettare le giuste conseguenze delle nostre colpe e dei nostri errori.
Questo concetto può sembrare molto strano, perché il mondo del male deriva dalla Sephirah Geburah/Din o Giustizia/Diritto, detta anche la Mano sinistra di Dio, ma riflettendo con più attenzione, vedremo che questa emanazione di Giustizia severa deve sempre essere equilibrata da Chesed, che è Amore e Pietà, perchè da questo equilibrio nasce un equo e compassionevole criterio di giudizio.
Se guardiamo ancor più all'origine, prima del peccato di Adamo, vedremo che il Male formava un tutt’uno con l’Albero della Vita, ed era collegato all’Albero della Conoscenza da un unico germoglio: questi due alberi furono separati dal peccato di Adamo che causò il “taglio dei germogli” con la rescissione del legame tra il superiore Macrocosmo e il Microcosmo inferiore.
Ed è questa la vera origine delle forze del male, cioè il taglio del legame tra le cose umane e le cose divine, ma ciò avviene nello stesso momento in cui viene creato il mondo perchè, secondo lo Zohar, la creazione tramite Emanazione divina ha già creato l’universo finito poichè “a questo finito appartiene la tenebra”.
Nella metafora cabalistica, il male origina da un giudizio che non viene mitigato dalla pietà e dall’amore: il male si origina da Geburah/Din che è la Sephirah del Potere/Giudizio, quando entra in tensione con Hesed che è Amore/Pietà, perché il rigore non accetta di essere moderato, e vuole un assoluto dominio svincolato dalla debolezza dell’Amore.
Così Geburah/Din si ribella a Dio e produce una Emanazione sephirotica ad imitazione del regno divino ma, sfuggendo alle richieste dell’Amore, la Geburah/Din non è più attendibile e diventa una perversione della giustizia divina che, se viene deviata dalla durezza eccessiva, usa i suoi poteri per infliggere sofferenze e punizioni terribili ai mondi inferiori, senza sapere concedere alcuna pietosa misericordia.
La falsa emanazione di Geburah/Din è chiamata anche Sitra Ahra, cioè l’Altro Lato o Emanazione della Mano sinistra, perché la Sephirah ribelle faceva parte del lato sinistro dell’Albero della Vita, e la creazione di Sitra Ahra da parte di Geburah/Din fu come un punto e come una coagulazione creata dal fumo dell’ira.
Questa forza distruttiva emerse dall’ira furiosa, come fumo si diffuse nell’aria, e si levò a dominare tutte le altre emanazioni fino a soggiogarle con il veloce diffondersi dell’unico punto, come il movimento di una spirale o come un serpente malvagio, perciò il Serpente è simbolo di Satana, che è il Grande Seduttore.
Per questo si usa l’immagine del Serpente tentatore per rappresentare l’Altro Lato, poichè Satana è un serpente sia maschio che femmina, è colui che attira gli esseri umani verso una materialità di sensualità volgare e grossolana, ed è il serpente che simboleggia l’origine della stregoneria.
Secondo i cabalisti, l'Antico Serpente è sempre in giro per il mondo per denigrare gli uomini davanti a Dio e per cercare servitori, egli è il grande cacciatore di anime, che asserve e soggioga per potere sfruttare le energie vitali, necessitato dalla sua natura che è amorfa e priva di forze autonome, perciò bisognoso di cibarsi delle energie che ruba agli altri: il male è sempre limitazione e avarizia.
Se questo, se il lato oscuro del male ci spaventa, è solo a causa della nostra completa ignoranza spirituale, e non dovremmo indulgere al nostro viscerale disgusto per le squallide Klippoth, ma dobbiamo conoscere bene il mutevole volto di coloro che si schierano con la falsa Geburah/Din.
Allora riconosciamoli nel viso di coloro che giudicano spietatamente e crudelmente, di coloro che usano delle forme di giudizio basate sui razzismo, sull’intolleranza e sul pregiudizio, di coloro che praticano le vie del violento: tutti costoro sono i servi della “sporcizia dell’unghia” che siamo obbligati a conoscere e contro cui siamo chiamati a combattere.
Queste sono le persone che iniziano le guerre di religione, sono i calunniatori degli innocenti e degli indifesi, sono coloro che esaltano la violenza e la prepotenza, e sono tutti quelli che abusano del loro potere e della loro forza per opprimere la mitezza e l'innocenza del resto del mondo.
Ma ci vorrà tanto per riconoscere i veri seminatori di zizzania in coloro coloro che fanno a brandelli l’autostima delle persone, che disprezzano e distruggono le varie forme di vita, che beffano la speranza, che disprezzano la fede e la carità degli altri, e che combattono tutte le migliori qualità dell’uomo?
Allora dobbiamo considerare che, quando giudichiamo gli altri usando un giudizio troppo duro e non facciamo giustizia delle ragioni altrui, anche noi partecipiamo alla semina della discordia e alla moltiplicazione della zizzania contro i nostri fratelli, quindi anche noi diventiamo schiavi e vittime delle ripugnanti bucce.
Questo avviene anche quando siamo completamente soffocati dai fumi dell’ira o dall'acredine più astiosa per cui, una parte di noi viene presa nella trappola dell’Altro Lato, che è il luogo del buio e della tenebra perchè, quando siamo accecati siamo nel buio, e ci allontaniamo dall’influsso di Tiphereth che è la Luce dell'Amore e della Compassione.
Ogni volta che perdiamo la saggezza e l’acume di giudizio, ci ritroviamo irretiti dalla falsa Geburah/Din che produce odio e duro rigore ma, se questo avviene, la migliore strategia sarà quella di dichiarare guerra alle influenze distruttive tramite l'azione di Tiphereth che è il pensiero del sommo amore che riequilibra ogni eccessivo rigore.
Per questo Gesù, simbolo della Compassione e dell’Amore, dice nel Vangelo di Giovanni: “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicarlo, ma perché si salvasse per mezzo di lui” perciò, nell’imitare il modello di amore divino che vive nel nostro Io Divino interiore, avremo il potere di sconfiggere le tenebre tramite la Luce e la dolcezza dell’Amore.
Riflettendo su Gesù, che dice in Matteo: “Beati i mansueti, perché erediteranno la terra (Matteo 5:5) e “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi in me troverete riposo alle anime vostre” (Matteo 11:29) io vedo l'invito all’azione tramite l’uso dell’energia luminosa della Sephirah divina offrendo affetto e protezione particolarmente agli ultimi e agli indifesi, che sono i veri mansueti del mondo.
Buona erranza
Sharatan
2 commenti:
ciao, sono passata per caso nel tuo blog, cercando una cosa su lucifero.. e ho beccato il tuo.. davvero molto bello, complimenti, molto ricco.. (appena ho più tempo me lo leggo meglio!) ciao, angy
Ti ringrazio molto per i tuoi complimenti, anche se Lucifero non mi sembra l'intermediario adatto per farci conoscere ;-)
Se tornerai mi farai veramente piacere.
Un caro abbraccio
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