martedì 24 gennaio 2012

La danza della creazione


“Il prana è l’anello mancante tra la Coscienza e la Materia”
(Paramhansa Yogananda)

Nella filosofia indiana si dice che l’energia collega la mente al corpo e che lo stesso legame esiste tra la coscienza e la materia, infatti all’atto della creazione, lo Spirito emanò da se la Coscienza Pura da cui ebbero origine sia il mentale che la materia. Per espandere e per diffondere la sua creazione, lo Spirito iniziò a emettere un’energia vibrante pur non essendo fatto di vibrazioni, perciò trasformò il suo essere indifferenziato in un Essere che si esprime con un moto ondulatorio. Con l’emissione di una vibrazione fu creato l’universo delle cause ossia il mondo delle idee causali, perciò dal livello in cui esistono solo delle forme-pensiero furono proiettate verso l’esterno delle ondate vibratorie che si condensarono per originare gli stati densi della materia.

La Pura Coscienza nel creare con le vibrazioni delle idee, per avere una fissazione nelle forme concrete dovette abbassare il livello delle sue vibrazioni rendendole dense, perciò le idee si cristallizzarono nelle varie materie. La Pura Coscienza dovette diminuire la sua potenza, perciò dovette filtrare l’intensità delle sue vibrazioni agendo come un trasformatore che riduce le onde, perché la riduzione della frequenza ondulatoria permise che le energie venissero differenziate e si potessero avere le diverse qualità di materia: e questo avvenne nel terzo stadio del ciclo di creazione quando si manifestò la realtà materiale.

Se le energie non si fossero legate agli involucri materiali che le tengono imprigionate al loro interno, l’energia sarebbe stato attratta dal potente Magnete Cosmico e le energie avrebbero fatto ritorno al centro della Coscienza Cosmica. La materia permette la permanenza della creazione, perché la materia trattiene l’energia permettendo l’esistenza della realtà che vediamo manifestarsi in molteplici forme e in qualità espressive diverse. I miti antichi dicono che gli dei vollero creare il mondo perché la materia offre una comprensione maggiore e ci fa raggiungere più velocemente la saggezza suprema, infatti la verità sperimentata in modo concreto è compresa a livello elevato e profondo.

L’applicazione concreta di ciò che l’idea dice in modo astratto permette di avere una comprensione completa e permette di apprezzare una totale verità, perciò la materia assolve a questo compito complesso. Paramhansa Yogananda dice che l’universo causale è il luogo in cui avviene il progetto dell’Architetto, poi nel mondo astrale si cercano i materiali per costruire l’edificio pensato, ma nel mondo materiale va concretizzata l’opera architettonica. La Pura Coscienza si espande verso l’esterno con le onde vibratorie della divina danza cosmica, perciò lo slancio creativo si trasforma in luce e in energia, infatti le vibrazioni si cristallizzano nelle forme della materia.

Tutte le cose materiali del mondo concreto hanno la loro specifica vibrazione altrimenti non le potremmo vedere, e tutte le cose che si muovono producono una particolare vibrazione sonora, anche se questo suono non può essere sentito. Gli orientali affermano che, all’origine, la Coscienza Cosmica viveva in uno stato di profonda Beatitudine, perciò iniziò la creazione per diffondere il suo piacere e la sua gioia con la danza e con il canto. Nell’etere cosmico esistono dei suoni che si propagano nello spazio cosmico, perciò una divina sinfonia pervade tutta la creazione, infatti il “Verbo” della creazione è il suono che costruisce un alfabeto che ordina le varie espressioni della creazione.

I cabalistici dicono che i suoni dell’alfabeto ebraico di 22 lettere non sono un linguaggio casuale, perché ogni lettera è uno strumento che ordina uno dei settori della creazione. Essi dicono che l’emanazione, la creazione e la combinazione delle 22 lettere originali permise alla Divinità di organizzare tutto il mondo materiale e quello spirituale, infatti il potere del suono separa e unisce le energie che pervadono il cosmo. La creazione è rappresentata come un albero cosmico vivente, perché la sua crescita avviene dal centro e procede verso l’esterno, perciò gli insegnamenti antichi ci dicono che è necessario meditare per ritornare al centro dell’essere e per imparare a penetrare nel cuore del mondo, perché il cuore dell’Essere è ovunque.

Si dice che il legame tra la mente e il corpo è nell’energia, perché la mente interagisce con il corpo, anche se il legame sembra invisibile, però l’azione è evidente se conosciamo il movimento dalle energie, perché la mente deve usare la volontà per poter muovere l’energia, infatti è la volontà che muove la forza vitale all’interno del corpo. L’azione umana segue lo stesso schema d’azione creativa che fece la Divinità quando creò il cosmo, infatti il pensiero muove le energie che agiscono sulle azioni karmiche con cui viene forgiato il corpo e il destino dell’uomo.

La mente controlla il corpo con il flusso di energie che lo muovono, anche se molti automatismi fisiologici di base sono meccanici e automatici, infatti sono gestiti dalla parte subconscia della mente. Gli orientali dicono che ogni malattia ha un’origine metafisica, perché la malattia è la conseguenza di un disturbo delle energie, infatti la malattia è prodotta dai conflitti che avvengono lungo la nostra spina dorsale. Nelle concezioni yogiche si dice che, ogni volta che l’energia pranica si ritira da un organo, l’organo deperisce e poi muore, perciò si dice che la salute degli organi dipende da questa “corrente elettrica” che fa scorrere la forza vitale.

L’energia deve essere accumulata nel cervello e va immagazzinata nella mente, perché la mente la deve convogliare lungo la nostra spina dorsale per potersi distribuire nei vari distretti del corpo in modo che gli organi la possano usare secondo le necessità dell’organismo. Le malattie sono la conseguenza dei conflitti che esistono tra le correnti che ascendono e che discendono lungo il canale spinale, perché c’è sempre una guerra tra le forze che vogliono la vita e le forze che vogliono annientarla. Quanto più violenta e cruenta sarà la guerra e maggiore sarà l’indebolimento di energie dell’organismo, perciò più sarà sanguinoso il conflitto e maggiore sarà l’impatto negativo che si ripercuoterà sul corpo fisico.

Il flusso delle energie del corpo è governato dalla mente, perché la forza dell’energia che abbiamo dipende sempre dalla nostra forza mentale, infatti se eliminiamo tutti i conflitti mentali abbiamo un rafforzamento della forza di volontà e anche il flusso delle energie fisiche viene potenziato. La volontà può governare sia la diminuzione che l’aumento della forza vitale di cui l’organismo può disporre, perciò la cattiva volontà è la causa dell'inerzia fisica e mentale, mentre la gioia e l’entusiasmo per la vita ridanno anche la salute al corpo.

Sebbene la forza di volontà possa far aumentare la carica energetica dell’organismo, il punto essenziale non è quello di fare degli sforzi sovrumani, perché la cosa essenziale è nella qualità dello sforzo, perciò l’essenziale è saper fare un buon uso della nostra volontà. Quando modifichiamo il flusso delle energie non possiamo usare dei metodi rigidi e duri, perché i flussi di energia si muovono più facilmente se lavoriamo essendo molto rilassati. La volontà umana non ama essere forzata con la violenza, perciò si deve agire sempre in accordo con le esigenze e con le caratteristiche dell’organismo, perché il rilassamento permette una migliore focalizzazione e una forte concentrazione sull’obiettivo.

La forza di volontà, secondo Yogananda, è la fusione del desiderio e dell'energia che si uniscono per perseguire un appagamento specifico: la mente è come l’arciere che carica l'arco mentale e lancia le frecce delle azioni per colpire il suo bersaglio. L’uomo vive in un ambiente in cui c’è una continua circolazione di energie, perciò dobbiamo imparare a riconoscere e gestire ogni tipo di energia che incontriamo nella vita, ma si deve usare solo il livello di energie più elevate. E questo avviene solo per merito della qualità della nostra volontà: e la nostra volontà è sempre collegata alla nostra consapevolezza personale.

L’antica scuola indiana ha un dogma in cui afferma che tutti e tre i mondi, cioè il mondo dei sensi, il mondo della forma e il mondo del senza-forma sono “cittamatra” cioè sono “solo mente.” La parola “citta” che significa “mente,” fin dai tempi più antichi indicava non tanto un deposito in cui si conservavano i pensieri, ma indicava una stanza in cui sono immagazzinate e trasmesse le impressioni, perciò indica il luogo in cui va fatto lo smistamento delle impressioni. Questa parola ci indica che la mente deve funzionare come un accumulatore di energie, infatti la mente deve accumulare una potente carica di energia per poterla lanciarla verso l’obiettivo desiderato.

Il concetto indiano che definisce la mente insiste sul funzionamento, perché vuole insegnare che il mentale deve saper accumulare, elaborare e usare al meglio tutte le esperienze che si trovano nella vita, perché le esperienze hanno una funzione primaria nella vita concreta. Dobbiamo ricordare che la mente umana è un filtro attraverso cui la Coscienza Cosmica si manifesta usando un diverso punto di vista per vedere il mondo, perciò dobbiamo ricordare che la mente pensante è sempre in contatto con la Coscienza che esiste prima della materia e del tempo-spazio.

Se rapportiamo la Coscienza Pura con le categorie del tempo e dello spazio vediamo che sono le strutture solide che hanno bisogno di essere collocate nelle coordinate che definiscono le forme, perché la Coscienza esiste in modo indipendente da ogni forma, però senza una coscienza non avremmo la percezione del tempo e dello spazio. Le vibrazioni della Coscienza cosmica hanno creato una realtà concreta che deve usare il tempo e lo spazio, però il pensiero umano può rinnegare ogni tipo di realtà quando vive come che non esistesse nulla al di fuori di se stesso, perciò può rinnegare ogni coordinata di esistenza logica.

La coscienza cosmica si è proiettata nel mondo per manifestare il suo piacere in modo materiale, però i nostri sensi percepiscono solo la parte più esterna, cioè la buccia delle cose, ma le cose possiedono all'interno tutte le qualità impercettibili in cui è vivo l'agire dello Spirito. La coscienza cosmica si è espressa in modo variegato a seconda della forma plasmata, infatti la coscienza del minerale è più salda e più immobile della coscienza dei fiori e degli alberi che hanno una coscienza che Steiner definisce “sognante” perché è molto leggera e poco permanente. Negli animali, che sono degli organismi più evoluti, esiste una coscienza molto più elevata che è basata sull’intelligenza istintiva tipica dell’animalità.

Solo l’uomo può percepire uno stato di coscienza che sa prescindere dalla forma della materia visibile e vedere nell'essenza delle cose, perché solo l’uomo sa percepire trascendendo l’ego, perciò può percepire come Coscienza Cosmica. Un livello così eccelso è raggiunto molto raramente dagli uomini, perché l’energia mentale è filtrata in modo sbagliato, infatti non sappiamo gestire il flusso energetico che circola nella nostra materia penetrando dall'ambiente, perciò non sappiamo aumentare il nostro livello di percezione per innalzare la nostra consapevolezza.

Questo è il nucleo più vero e più profondo che unisce ogni concezione spirituale, perché in tutte le dottrine si dice che l’esterno è utile solo se è usato per migliorare l’interno, infatti la rettificazione del mondo va attuata sia nella dimensione interna che esterna dell’uomo. Lo stato di coscienza supremo è quando l'uomo sa vedere la realtà senza dover subire le illusioni dei sensi, perciò quando ritrova la percezione che aveva nello stato originario. L’unica realtà degna dell'uomo è quella di ritrovare lo stato beato originario che abbiamo perduto, perciò la meta suprema è quella di ritornare nella Coscienza Cosmica.

Buona erranza
Sharatan

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ancora un'altro stupendo post!!!

La mente è l'artefice di tutte le cose. Voi dovete indurla a creare soltanto il bene. Se, con tutta la forza della volontà dinamica, vi concentrerete su un determinato pensiero, alla fine lo vedrete prendere una tangibile forma esteriore. Quando riuscirete a servirvi della volontà esclusivamente per scopi costruttivi diverrete padroni del vostro destino.

Paramahansa Yogananda - La Legge del Successo, SRF, 1993, p. 12

ciao Sharatan

Alex

Sharatan ain al Rami ha detto...

Grazie Alex per la tua citazione che gradisco molto. E' vero tutto quello che dice il grande maestro indiano! Il mio post è un omaggio a Yogananda che sa spiegare con semplicità dei concetti stupendi e molto difficili. Ti mando un forte abbraccio
Sharatan