mercoledì 14 maggio 2014

Guru



“Un santo è un peccatore che non si è dato mai per vinto”
(Paramhansa Yogananda)

La necessità di trovare un maestro spirituale è molto dibattuta. Tutti i maggiori Maestri dicono di aver avuto, a loro volta, un maestro spirituale che li ha aiutati nel loro cammino. Raccontando l'esperienza affermano che avere un Maestro è come trovare una madre o un padre che ci fa rinascere al mondo spirituale: il Maestro è la madre che fa nascere l'anima. Ma c'è il problema che pochi sanno cos'è e come riconoscerlo, e che troppi si definiscono tali millantando di saper fare i miracoli.

A causa delle sciocchezze che sentiamo, ci facciamo l'immagine falsa del Maestro perfetto e onnipotente che vive al riparo dai mali della vita e che sa camminare sulle acque. Pochi sanno che nessuno farebbe cose così sciocche solo per fare effetto. Un Maestro sa che i miracoli non trasformano gli uomini e non li convincono a eliminare le loro peggiori abitudini. Un Maestro è fatto di carne e sangue come gli altri, e deve confrontarsi con i problemi concreti delle persone normali.

La differenza tra un Maestro e gli altri uomini è che il suo grado di coscienza è maggiore di quello degli uomini comuni. Un Maestro è un essere avanzato perché ha acquisito un punto di vista superiore, e che persegue un ideale che è in armonia con lo Spirito. Un Maestro persegue l'obiettivo con determinazione, perché ha duramente lavorato per dominarsi riuscendo a vincere se stesso.

Per ottenere questo risultato è necessario lavorare molto, perciò nessuno può diventare Maestro con una sola incarnazione. Se si incontra un Maestro bisogna considerare che tutto quello che dimostra, che conosce e che sa fare l'ha imparato nel corso del tempo e vivendo molte vite. Molti esseri lavorano per secoli o anche per millenni per conquistare delle qualità specifiche, perché nulla di quello che si conquista può essere smarrito.

Ogni volta che torniamo sulla terra, riportiamo in noi tutte le acquisizioni delle vite passate. Tutti i semi buoni e cattivi ci seguono da un'incarnazione all'altra, perciò aumentiamo le nostre qualità spirituali finché diventiamo dei conduttori di luce e di virtù.

Gli spiriti di luce, con un lungo lavoro trasformano la materia grezza in metallo nobile cioè in oro puro. Ma, finché non hanno raggiunto questo elevato grado di evoluzione spirituale è necessario avere un Maestro che gli indica la via spirituale. Secondo Omraam Mikhael Aivanhov, ogni essere ha un Maestro in forma visibile oppure ha un Maestro del mondo invisibile. Perciò anche se qualcuno ci dice di non avere un Maestro, questo non è vero. A volte, la persona lo crede davvero, ma anche nel mondo spirituale non è come sembra, perciò spesso ci segue un Maestro invisibile.

Ma noi dobbiamo imparare a riconoscere un Maestro, soprattutto se incontriamo qualcuno che si definisce in questo modo, e pretende che gli crediamo. Primariamente dobbiamo sapere che un Maestro è un essere che conosce le verità essenziali, che è un essere che si è dominato e che si controlla fino ad avere una conoscenza superiore e un dominio delle sue facoltà interiori che mette al servizio del disinteresse. Il disinteresse è la qualità che accomuna tutti i maestri.

Esistono Maestri di tipo diverso perché sono ricettacoli di diverse qualità divine. Ci sono tanti Maestri diversi, infatti esistono i Maestri di saggezza, d'amore, di bellezza, di forza, di purezza e così via. Le qualità dei Maestri sono varie, ma la caratteristica che li accomuna tutti è il loro disinteresse.

I furbi, i ciarlatani e gli imbroglioni che vogliono ricchezze e potere in campo spirituale sono falsi maestri difficili da riconoscere. Ma, se indaghiamo sui loro moventi e il loro disinteressato abbiamo un buon metodo per smascherare la loro falsità e le loro ambizioni. I Maestri non hanno un segno esterno che li renda visibili, infatti tutti possono dire di essere grandi maestri.

Molti furbi non sono facili da smascherare perché si sono creata una base di nozioni e tecniche che usano per studiare e assoggettare gli ignari che accalappiano. Essi cercano di approfittare dell'ingenuità e della fragilità delle loro vittime. Altri vogliono raggiungere il potere spirituale per avere prestigio e per esaltare la loro persona.

Se qualcuno sta attraversando un periodo difficile può dare fiducia a chi gli offre il Paradiso e che, a stento, può vendere l'aria fritta. Un vero Maestro non si vanta di essere tale e non ama dichiararlo, lui offre il tempo necessario per ascoltarlo e per capirlo, perché non ha fretta di essere riconosciuto. Per diventare Maestro è necessario fare un lungo percorso ed essere accettato dagli esseri spirituali dopo un esame molto difficile da superare.

Molti, invece, pensando alla vita dei Maestri credono che siano tutti nati già belli pronti e perfetti, credono che non hanno faticato per ottenere tutto quello. Ma anch'essi hanno lavorato e ancora lavorarono su loro. E mentre lo fanno, altri esseri perfetti li osservano e giudicano se erano pronti e si sono impegnati come dovevano. Maggiore è l'obiettivo che essi vogliono ottenere e maggiore diventa il lavoro che gli viene richiesto.

Avere il diploma da Maestro è ottenere un segno indelebile che viene impresso su di lui, e che tutti gli spiriti riconoscono. Tutte le vittorie che abbiamo riportato su noi stessi vengono impresse nei nostri corpi sottili, perciò non è necessario che la nostra qualità spirituale sia dichiarata. Per avere il diritto di chiamarsi Maestri è necessario aver assolto ai compiti spirituali necessari, e aver ricevuto l'approvazione delle entità spirituali.

Se molti trovano difficile fare un corso di studi per il titolo di dottore, non si immaginano neppure cosa sono gli esami spirituali che durano per secoli o millenni. Non si deve pensare che i Maestri non abbiano difetti o debolezze, ma la sua superiorità è dovuta al fatto che ne sono consapevoli perciò lottano continuamente per eliminarli.

Chi riceve un'eredità sa che può avere pregi e difetti, però noi diventiamo più grandi se trasformiamo la parte impura in perfezione. Neppure i più grandi Maestri possono sfuggire alla regola, e anche il più grande iniziato che nasce da genitori eccezionali deve liberare il suo spirito, deve dinamizzare e raffinare la sua carne fino a trasformarla in materia che si è spiritualizzata.

Può sembrare strano che i grandi devono imparare, ma se riflettiamo, anche Gesù aspettò 30 anni prima di accogliere lo Spirito Divino nel battesimo del Giordano. Anche Gesù si purificò lavorando dai 12 fino ai 30 anni, e solo dopo i suoi 30 anni poté sostenere lo Spirito Santo che scendeva nel suo corpo.

Tutti devono lavorare per permettere all'anima e allo spirito di manifestarsi nella loro materia. La nostra missione sulla terra è quella di fare questo lungo lavoro spirituale da cui nessuno è esentato. Neppure i più grandi possono esserlo, e spesso il grande Maestro incontra più ostacoli e problemi degli uomini comuni.

Poiché i più grandi hanno una maggiore capacità di fare cose difficili, gli vengono affidati i compiti più duri e impegnativi. Ma, proprio in virtù di sforzi terribili, i grandi diventano maggiori. Lo scopo di un Maestro è giungere sulla terra e lavorare in condizioni difficili, perché deve riuscire a elevarsi al di sopra dei suoi difetti.

Soltanto se un essere ha vinto tutte le debolezze acquista il diritto di poter guidare gli altri. Ma finché non l’ha fatto, non può rivendicare il diritto di diventare guida agli altri. Solo la vittoria sulle maggiori debolezze ci dona il vero potere che si manifesta negli occhi, nei gesti, nella voce e nella persona del Maestro.

Le sue qualità si vedono anche se tenta di nasconderle. Un Maestro che ha lavorato per purificarsi e manifestare le virtù del Cielo, emana elementi da cui tutti ottengono beneficio. Trovare un vero Maestro serve soprattutto a questo. Ascoltando e guardando un essere che si è così evoluto si ricevono le "particelle della sua vita" che ci aiutano a evolvere più velocemente.

Un Maestro non può offrirci il denaro, l'amore o il potere, perché il suo obiettivo è quello di offrire gli elementi superiori che ci fanno entrare in vibrazione con il Cielo, e in armonia con lo spirito. Gli elementi che lui ci offre vanno raccolti, conservati, accresciuti e usati per diventare migliori. Se le qualità che vediamo nel Maestro riescono a diventare nostre, anche la nostra vita migliora perché un vero Maestro offre sempre gioie e benedizioni.

Buona erranza
Sharatan

4 commenti:

Daoist ha detto...

Complimenti, hai postato un argomento che dovrebbe essere alla portata di tutti, ma i tempi che stiamo vivendo sembrerebbero non voler percepire, o meglio, intercettare gli insegnamenti. Tuttavia penso che un maestro, quando sarà il tempo, sarà lui stesso a farsi trovare. Penso che, per chi è predisposto, non sarà difficile attraversare la soglia dell'arcano...si tratta di saper aspettare per stringere quella mano.

Brava di nuovo per la pubblicazione del post.

Sharatan ain al Rami ha detto...

Ciao Daoist :-)

credo anch'io che quando siamo pronti il maestro arriva. Non è possibile credere diversamente... e tanto meno che non avremo l'incontro con il nostro maestro.

Ma se non siamo pronti, non possiamo riconoscerlo, perché il riconoscimento è reciproco. Tutti avremo questa opportunità. Anche se andiamo lenti, perché ognuno ha il suo passo, alla fine tutti saremo degli esseri Risvegliati :-) Non è stupendo?

Grazie per i complimenti.
Un caro abbraccio

Riyueren ha detto...

Bel post....una volta, anni fa, ho avuto come Maestro un cespuglio di violette che cresceva, imperterrito, ai piedi di un muro di cemento qui sotto casa.Mi ha insegnato molto.Ora non c'è più, pur avendo resistito per anni, anche alla neve.Mi piacerebbe incontrare un Maestro in carne ed ossa..per ora mi accontento della fotografia..sembra strano, ma alla fine imparo cose attraverso il mio stesso sguardo.Ti abbraccio.

Sharatan ain al Rami ha detto...

Ciao Susy :-)
ogni cosa ci può ammaestrare... i maestri non sono soltanto visibili e invisibili ... possono avere anche la piccola dimensione di uno spirito vegetale come una violetta se l'occhio sa vedere. Le tue ultime foto sono delicate e impalpabili... occhi che sanno vedere.
Un abbraccio