lunedì 28 luglio 2014

Sciogliere i nodi interni



“Quando la rabbia ti fa sputare verso il cielo,
finisci sempre per sputarti in testa.”
(Proverbio cinese)

“Immaginiamo la nostra coscienza come una casa. Vi possiamo identificare due parti: la cantina è la coscienza deposito, il soggiorno è la mente cosciente mentale o mente conscia. Le formazioni interne come la rabbia giacciono nella coscienza deposito (in cantina) sotto forma di seme, finché la persona non sente, vede, legge o pensa qualcosa che entra in contatto con quel seme.

La sua relativa formazione interna, allora, sale e si manifesta a livello della coscienza mentale, diciamo nel soggiorno, sotto forma di un campo di energia che rende l’atmosfera pesante e sgradevole. Quando in noi l’energia della rabbia sale al piano superiore, ci fa star male. Ogni volta che la rabbia si manifesta, il praticante invita immediatamente l’energia della presenza mentale a manifestarsi, a sua volta, impiegando per questo il respiro e la camminata consapevoli.

Si genera così un altro campo di energia, quello della presenza mentale. È importantissimo imparare a praticare il respiro e la camminata consapevoli, imparare a lavorare e a fare le pulizie di casa in presenza mentale, imparare a praticare la consapevolezza nella vita quotidiana. Ogni volta che si manifesterà un’energia negativa, allora, sapremo come generare l’energia della presenza mentale necessaria per abbracciarla e per prendercene cura.

Se il sangue non circola bene, in certe parti del corpo si accumulano tossine che il nostro organismo deve espellere se vuole mantenersi in buona salute. Il sangue che circola bene riesce a nutrire organi come i reni, il fegato, e i polmoni, e li aiuta a espellere le tossine dal corpo. Per questo è tanto importante avere una buona circolazione sanguigna.

Può essere utile stimolarla con i massaggi, anche bere molta acqua e praticare la respirazione profonda può aiutare a espellere le tossine dal corpo attraverso la pelle, i polmoni, con l’urina e gli escrementi. Tutte le pratiche che ci aiutano a espellere tossine dal nostro sistema sono importantissime.

Ora immagina di avere una zona del corpo molto dolente perché piena di tossine accumulate: ogni volta che la tocchi senti dolore. Lo stesso accade quando tocchi un nodo interno nella mente. Praticare la consapevolezza con l’energia della presenza mentale equivale a praticare un massaggio a una formazione mentale.

Se hai in te un blocco di sofferenza, di dolore, di dispiacere, di disperazione, questo ti avvelena spargendo tossine nella tua coscienza: occorrerà che tu pratichi la presenza mentale per abbracciare e trasformare le tossine. Abbracciare il tuo dolore e il tuo dispiacere con l’energia della presenza mentale è esattamente come massaggiare la coscienza invece del corpo.

La nostra coscienza potrebbe soffrire di cattiva circolazione. Quando il sangue non circola bene, gli organi non possono funzionare a dovere e ci ammaliamo; quando la nostra energia psichica non circola bene, la mente si può ammalare. La presenza mentale è un’energia che stimola e accelera la circolazione spingendola ad attraversare i blocchi di dolore.

Quando i nostri blocchi di dolore, di dispiacere, rabbia e disperazione si fanno più forti e più grossi, premono per salire nella coscienza mentale, nel soggiorno, per reclamare la nostra attenzione. Essi desiderano emergere, ma noi non li vogliamo - preferiremmo che se ne stessero a dormire in cantina - perché ci fanno star male anche solo a vederli, quindi blocchiamo loro il passaggio.

Non appena ci avanza una decina di minuti di tempo libero e non sappiamo che fare, i nodi interiori salgono in soggiorno a combinare disastri. Per evitarlo, non avendo nessuna voglia di affrontarli, usiamo riempire il soggiorno con altri ospiti: prendiamo in mano un libro, accendiamo la televisione, usciamo a fare un giro in macchina…qualunque cosa, pur di tenere occupato il soggiorno, così i fastidiosi nodi interiori non riescono a salire.

Le formazioni mentali devono tutte poter circolare, ma noi non permettiamo loro di manifestarsi, perché non vogliamo provare dolore. Anzi, ne abbiamo una gran paura, vorremmo che se ne stessero rinchiuse da qualche parte, convinti come siamo che, se permettiamo loro di uscire fuori ci faranno stare malissimo. Ecco perché abbiamo l’abitudine di riempire quotidianamente il soggiorno di ospiti come la televisione, i libri, le riviste, le conversazioni: per impedire a queste formazioni interne di venire alla superficie.

Quando togli l’embargo e i blocchi di dolore affiorano, ti tocca soffrire, almeno un po’, non c’è modo di evitarlo. Ecco perché il Buddha ha detto che occorre imparare ad abbracciare questo dolore. Ed ecco perché è così importante la tecnica della presenza mentale: per mezzo suo tu generi una potente fonte di energia che ti permette di riconoscere e abbracciare le energie negative e di prenderti cura di loro.

Dal momento che il Buddha è già dentro di te sotto forma di energia della presenza mentale, tu lo inviti a manifestarsi e ad aiutarti ad abbracciare i tuoi nodi interiori. Se questi non vogliono venire al piano superiore, puoi blandirli un po’ perché salgano; dopo che li avrai abbracciati per qualche tempo, torneranno in cantina e si ritrasformeranno in semi.

Ogni volta che immergi le tue formazioni interne in un bagno di presenza mentale, i blocchi di dolore in te si fanno più leggeri e meno pericolosi. Dunque, immergi quotidianamente la tua rabbia, la tua disperazione, la tua paura in un bagno di presenza mentale: è questa la tua pratica.

In assenza della consapevolezza, l’affiorare di questi semi è sempre molto spiacevole; ma se sai generarne l’energia, invece, la pratica di invitare i semi a salire ogni giorno per abbracciarli è molto salutare. Dopo svariati giorni o settimane di questa pratica - far salire i semi ogni giorno e poi aiutarli a ridiscendere - avrai generato una buona circolazione nella tua psiche e i sintomi di disagio mentale, pian piano, spariranno.

La presenza mentale funziona come un massaggio delle formazioni interne, dei tuoi blocchi di sofferenza. Questi devono poter circolare liberamente, dentro di te: possono farlo soltanto se non ne hai paura. Se impari a non aver paura dei tuoi nodi di sofferenza, puoi imparare anche ad abbracciarli con l’energia della consapevolezza, e a trasformarli.” (Thich Nhat Hanh, Spegni il fuoco della rabbia, Mondadori)

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