"Per cesellare la tua giada, usa la pietra
cavata da un'alta montagna."
(Xiao Ya, Il Classico della poesia)
Non è facile godere di condizioni di silenzio interiore, perché il mondo esterno ci sommerge di rumori, di contrasti e di agitazioni perciò il silenzio interiore è un vero sollievo. Molti credono che il silenzio sia un annullamento della persona oppure l’assenza di interessi, ma il silenzio ha un forte valore spirituale.
Solitamente siamo abituati a disperdere le nostre energie e ci comportiamo come se fossero inesauribili, ma noi sappiamo che una delle leggi spirituali più importanti è il fatto che il nostro destino dipende da un buon uso delle nostre risorse.
Non è vero che possiamo fare ciò che vogliamo con le nostre energie, perché dobbiamo imparare ad usarle in modo utile per il nostro prossimo. I Maestri insegnano che dovremo render conto di come usiamo le nostre risorse, in quale direzione e in che modo le abbiamo utilizzate.
Quando leggiamo le concezioni delle scienze iniziatiche si dovrebbe metterle subito in pratica, altrimenti crederemo che anche le più grandi verità siano solo parole prive di forza. Dobbiamo usare le nostre conoscenze spirituali e sperimentarle nella vita concreta per migliorare la nostra condizione e quella degli altri.
Quando si legge che i pensieri ed i sentimenti collettivi formano una forza enorme detta “eggregora” noi ci dobbiamo immaginare la creazione di un essere spirituale dotato di grande potenza. Quando meditiamo e ci raccogliamo nel silenzio interiore anche noi lavoriamo per formare una eggregora che è fatta di luce e di pensieri gioiosi, positivi e benefici.
Il silenzio contribuisce a rinforzarci e ci aiuta a creare questa realtà di luce e di amore. Quando sentiremo veramente nostra questa realtà sapremo che il tempo che abbiamo passato in meditazione nel silenzio della nostra mente sono stati momenti preziosi che hanno contribuito al benessere generale.
Abbiamo bisogno di silenzio per disintossicarci dal rumore e dalla disarmonia del mondo, ma soprattutto abbiamo bisogno di passare più tempo nella natura, perché la natura è la nostra vera radice. Se passeggiamo in mezzo alla natura facciamo un tuffo nel più remoto passato degli uomini, quando sapevamo ancora vedere e comunicare con le forze degli spiriti della natura.
Adesso il nostro occhio spirituale è diventato ottuso, ma sentiamo ancora il benessere interiore che il contatto con il sole, con l’acqua e con gli altri ambienti naturali ci offrono. I suoni della natura non sono suoni sgradevoli come il frastuono del traffico, perché lo scorrere di un ruscello aumenta il nostro silenzio e la tranquillità interiore.
Molti confondono il silenzio con la solitudine, perché temono il silenzio avendo paura di restare soli con se stessi. In realtà, il vero silenzio è sempre pieno di presenze, perché tutto è abitato da forze spirituali. Se non vogliamo restare mai da soli dobbiamo amare il silenzio, perché questa condizione è la migliore per le forze spirituali che scappano dal frastuono e dal rumore.
La nostra mentalità materialistica ha posto le condizione peggiori per un rapporto con lo spirito. Le entità spirituali scappano dai luoghi dove vivono persone che non hanno rispetto, che sono grossolane e prepotenti, perché lo spirito ama i miti, i modesti e chi non ostenta il valore di se stesso.
Le mitologie che rappresentano la montagna come la sede degli dei affermano questi concetti. È chiaro che c’è sempre anche un significato simbolico ma, sostanzialmente, il fatto è vero. Più saliamo in alto e più aumenta il silenzio interiore, perché il silenzio aiuta a riflettere su cose profonde e complesse.
Le cime dei monti sono come grandi antenne, perché sono il luogo in cui il cielo e la terra sono vicini. Per questo motivo esistono luoghi che sono impregnati di luce e di potere spirituale in cui si può attingere il benessere fisico e psichico. L’ascensione al monte è sempre il simbolo dell’ascensione alle maggiori altezze spirituali.
Salire è come levare il peso di ciò che ci ingombra e ci limita finché, arriviamo al silenzio e alla pace del divino, dice il maestro Aivanhov. Discendere è l’immagine del ritorno al rumore, alla confusione e alla disarmonia dei conflitti interiori.
Quando siamo in mezzo alla natura possiamo avvertire la presenza di forze eterico-spirituali a cui dobbiamo avvicinarci con rispetto, amicizia e amore. Queste forze sentono l’atteggiamento interiore di chi le avvicina e lo ricambiano offrendo la pace, la luce e la loro energia.
Le forze della natura sono molto generose, perciò ritornando alla vita di tutti i giorni riporteremo con noi tanto benessere. E così non soltanto avremo guadagnato nuove energie, ma avremo anche contribuito a trattenere quegli esseri luminosi e potenti in mezzo a noi.
Buona erranza
Sharatan
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