“Il Buddha camminò per quarantacinque anni portando la sua saggezza e compassione, e condividendo con tantissime persone la pratica della liberazione; con le persone più potenti della società, re e ministri, e con i più reietti dalla società come gli intoccabili e gli spazzini. Al Buddha piaceva camminare, di fatto camminò molto, visto che ai suoi tempi non c’erano automobili né treni, né aerei.
Ogni tanto usava una barca per discendere il fiume o per attraversarlo, ma di massima si spostava camminando. Camminava insieme con amici e discepoli. Nei suoi quarantacinque anni di insegnamento visitò una quindicina di stati dell’India antica e del Nepal, dandovi insegnamenti. Certo, il Buddha amava la meditazione seduta, ma apprezzava moltissimo anche la meditazione camminata.
Durante i tre mesi della stagione delle piogge si fermava in un luogo dove teneva il “ritiro delle piogge” insieme agli altri monaci. Negli altri mesi dell’anno, invece, gli piaceva andare qua e là e incontrare persone per aiutarle nella pratica. […]
Quando camminiamo in presenza mentale i nostri piedi diventano i piedi del Buddha. Oggi possiamo vedere i piedi del Buddha camminare non solo sulla costa occidentale dell’India ma anche in Africa, in Australia, in Nuova Zelanda, in Russia, in Sudamerica, i tuoi piedi sono diventati i piedi del Buddha. È grazie al fatto che sei dove sei che il Buddha può andare ovunque.
Dovunque ti trovi, che tu sia in Olanda, in Germania, in Israele o in Canada, cammini per il Buddha; sei un amico del Buddha, un discepolo del Buddha, una continuazione del Buddha. Grazie a te il Buddha continua a camminare e a toccare ovunque la Terra. Ogni passo che fai può portare stabilità, libertà e gioia.
Con i piedi del Buddha possiamo portare il Buddha nelle zone più remote, nei bassifondi o nelle campagne più povere dove c’è fame e discriminazione sociale; possiamo portare il Buddha nelle carceri, mettere il Dharma a disposizione di tutti. Penso che sia meraviglioso essere la continuazione del Buddha.
Sai di poterlo fare, di poter essere la continuazione del Buddha; è facile, basta respirare e camminare ed ecco che puoi essere la continuazione del Buddha. Così facendo ogni attimo della tua vita diventa un miracolo. Questo è il dono più grande che tu puoi fare alle generazioni future. Per essere felici non serve una gran quantità di denaro, né di fama o di potere: per essere felici abbiamo bisogno di presenza mentale.
Abbiamo bisogno di libertà - libertà dalle preoccupazioni, dall’avidità, dalle ansie - in modo da poter entrare in contatto con le meraviglie della vita che abbiamo a disposizione qui e ora. Dovunque tu vada puoi portare con te il Buddha, perché tu sei la continuazione del Buddha.
Camminare è un modo di entrare in contatto con la terra. Toccando la terra coi nostri piedi la risaniamo, risaniamo noi stessi e l’umanità. Ogni volta che ti avanzano cinque minuti o dieci o quindici, goditi una camminata in consapevolezza. A ogni passo che facciamo possiamo portare guarigione e nutrimento al corpo e alla mente.
Ogni passo che facciamo in presenza mentale e libertà può aiutarci a guarire e a trasformarci, e insieme a noi anche il mondo sarà guarito e trasformato. Puoi cominciare anche solo con sette passi, come il Buddha neonato. Ti riporti a casa nel “qui e ora” e fai un passo: “Toccando la terra, so che questo pianeta è meraviglioso.”
Facendo il secondo passo, la tua visione profonda si approfondisce ulteriormente: “Non solo sto toccando la Terra, ma sto toccando anche il cielo che è nella Terra, dunque tocco la natura dell’inter-essere.” Con il terzo passo puoi entrare in contatto con tutti gli esseri viventi, compresi gli antenati e i figli che appartengono al futuro.
Ogni passo è un momento di illuminazione. Camminare in questo modo non è uno sforzo ma serve a generare la presenza mentale, quella concentrazione e visione profonda che sono la fonte del benessere e della felicità. È facile: ti basta camminare in consapevolezza nel “qui e ora” come il Buddha neonato, pienamente consapevole delle meraviglie della vita che hai a disposizione.” (Thich Nhat Hanh, Camminando con il Buddha, Mondadori)
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