“Gesù disse: Se la carne si forma dallo Spirito è una meraviglia
ma se lo Spirito nasce dalla carne
è la meraviglia delle meraviglie.
Ma di questo io mi stupisco:
come tanto grande ricchezza
abbia preso dimora in tanta povertà!”
(Vangelo di Tommaso v. 29)
Quando sappiamo di essere delle entità separate da tutte le altre ci sperimentiamo come entità particolari, perciò ci percepiamo come entità corporee fornite di sensibilità animica individuale, e questo è il sintomo che il corpo e l’anima hanno sviluppato la consapevolezza di avere un io. Se il centro del corpo fisico è il cervello, il centro dell’anima è l’io, perciò l’io rappresenta l’uomo intero, infatti ogni uomo considera il suo io come tutto il suo vero essere.
L’io è l'entità invisibile che vive nella parte più profonda del nostro mondo, perciò la percezione dell’io costituisce un fatto molto interiore e personale. Le sensazioni riguardo al mondo sorgono all’interno a causa delle stimolazioni sensoriali che giungono dal mondo, mentre i sentimenti sono prodotti dalle nostre reazioni essendo la manifestazione della nostra risonanza interiore, perciò anche la volontà è collegata al mondo esterno, infatti la volontà ci spinge e noi reagiamo usando l'azione per modificare l’esterno.
Nell’io individuale agisce la volontà che denomina e struttura ciò che l’uomo possiede nella parte più intima di sé stesso, perché l’io crea il suo mondo, infatti dicendo “io” alludiamo a ciò che non è in relazione con l’esterno, ma parliamo di ciò che è nostro e trattiamo un ambito che è esclusivo dell’individuo singolo. Con l’accrescimento, l’io acquista un maggiore controllo sul corpo e sull’anima, perciò la sua maturazione diventa visibile nella colorazione dell’aura poiché, tanto più l’io diventa maturo e tanto più varia, sfumata e ricca di colori diventa anche la sua aura.
L’influsso della maturazione dell’io è esplicito se guardiamo l’aura usando l’occhio del veggente, poiché l’io e l’aura sono invisibili, infatti l’io è custodito nel “recondito santuario” interiore e sfugge all’analisi dell’occhio fisico. L’io vive nell’anima raccogliendo e assorbendo i raggi della luce eterna che è contenuta nell’uomo, perciò nell’io si accumula l’esperienza del corpo e dell’anima, in quanto nell’io sono contenute tutte le memorie, perciò l’io contiene tutte le risorse che abbiamo accumulato nell'esistenza individuale.
L’io si pone davanti allo spirito in attitudine ricettiva e si rende disponibile affinché lo spirito si possa manifestare, infatti lo spirito penetra nell’io e gli fornisce la natura e il valore eterno che possiede, in quanto l’io riceve la natura e il valore di ciò che accetta, poiché l’io assorbe ciò a cui si collega. Il corpo fisico viene sottomesso dalle leggi del mondo minerale, il corpo eterico viene sottomesso dalle leggi del ciclo vitale, l’anima viene sottomessa dalle leggi animiche, perciò con l’accoglienza dello spirito ci sottomettiamo anche alle leggi dello spirito.
Se il nostro corpo nasce, cresce e muore, se l’elemento eterico è più permanente ma poi svanisce, tutto questo avviene perché i mondi concreti sono collegati ai valori dello spazio e del tempo, infatti questi mondi nascono e muoiono mentre, all’opposto, esiste il mondo dello spirito che non è provvisorio o effimero, perché è collocato al di sopra di quei mondi. L’io vive nell’anima e la pervade agendo sul corpo, infatti lo spirito che si è ridestato nel corpo, lo illumina e lo pervade in modo totale, perciò l’anima diventa il bozzolo dello spirito che, a sua volta, la elegge come suo ricettacolo.
Il mondo spirituale plasma l’io usando l’azione che dall’interno si proietta verso l’esterno, mentre il mondo fisico agisce usando l’azione esterna che preme l’interiorità dell’uomo. L’uomo possiede una struttura composta da cerchi inseriti uno nell’altro, perciò lo spirito vive nell’io che ne è il bozzolo, e l’io è incluso nel corpo e nell’anima: l'unità che ne risulta costituisce il sé spirituale.
Distinguere tra il sé spirituale e l’anima diventa facile sapendo che l’anima cosciente accede alla verità senza subire il condizionamento delle sue simpatie e antipatie personali, mentre il sé spirituale abbraccia solo la verità che sa accogliere e contenere, perciò la verità a cui il sé può accedere è quella che corrisponde alla sua disposizione e ricettività personale. Nel sé spirituale, dice Steiner, vive la “manifestazione del mondo spirituale entro l’io come dall’altro lato, la sensazione è una manifestazione del mondo fisico entro l’io.” Tutte le manifestazioni del mondo fisico influiscono sull’uomo causando delle sensazioni interiori, mentre le manifestazioni dello spirito si esprimono usando le intuizioni interiori.
Se il mondo fisico si esprimesse solo con le sensazioni fisiche non saremmo degli individui differenziati, infatti il mondo fisico è percepito anche dall’animale, ma una percezione superiore sorge quando la sensazione fisica è fecondata dalle intuizioni provenienti dai mondi superiori: e questa è la prerogativa degli esseri evoluti. Lo sviluppo si valuta dal modo con cui l’io vive nel mondo fisico e da come usa le intuizioni spirituali che fecondano l’anima, infatti l’intuizione è la via tramite cui l’io vive nell’anima sapendo restare recettivo allo spirito. La percezione sensoriale offre la consapevolezza di essere ancorati al nostro mondo concreto, mentre l’intuizione dona la consapevolezza del legame con il mondo spirituale, perciò entrambi i mondi vanno usati per creare una consapevolezza totale: dobbiamo saper usare i materiali spirituali come usiamo gli oggetti concreti del mondo fisico.
L’io “apre le porte da due lati” quando usa i materiali del mondo fisico fondendoli con le sue intuizioni spirituali, in quanto li usa filtrandoli con la sua modalità individuale. Il mondo materiale si offre per formare il sé donando all’io le sue materie e le sue forze per formare l’involucro fisico in cui l’anima vive e cresce, perciò il corpo è fornito di organi per sperimentare sia l’esterno che l’interno, perché gli organi possono agire nel mondo. Ugualmente avviene che il mondo spirituale offra le sue sostanze e le sue forze per edificare l’involucro spirituale in cui l’entità spirituale possa vivere e sviluppare una personale individualità spirituale.
Il corpo fisico si forma nel mondo della materia per sviluppare una individualità distinta dalle altre, perciò anche lo spirito deve sviluppare una entità spirituale unica e distinta: e l’assonanza è valida sia nel livello inferiore che in quello superiore, dice Steiner. Nel mondo concreto, la materia struttura il corpo subendo il condizionamento della qualità dell’origine e della nutrizione dell’organismo, infatti avviene che l’uomo tragga anche dal suo ambiente spirituale la natura e la struttura della spiritualità a cui è maggiormente affine e assonante.
Lo spirito è l’alimento eterno dell’uomo, ma l’uomo nasce sottomesso alle leggi fisiche, mentre lo spirito nasce dalle leggi eterne della verità e del bene, perciò anche nel mondo spirituale si sviluppa l’entità spirituale autonoma che diventa uomo spirituale. Poiché il corpo risente delle forze e degli elementi con cui entra in contatto tramite il corpo, il corpo fisico è delimitato dalla pelle fisica, così il corpo spirituale è racchiuso nei confini della sua “pelle spirituale.” La pelle spirituale racchiude e delimita il corpo spirituale e crea l’essere spirituale che percepisce lo spirito contenuto nel mondo formando l’involucro aurico spirituale. Questa pelle spirituale sa espandersi seguendo il progresso e l’evoluzione dell’essere umano, perché lo spirito possiede la capacità di espansione illimitata.
L’uomo spirituale vive nell’involucro spirituale come l’uomo fisico vive nell’involucro materiale, perciò il corpo spirituale è vivificato dalla forza vitale dello spirito come l’involucro fisico è vivificato dalla forza vitale fisica. Come il corpo fisico è dotato del corpo eterico anche il corpo spirituale è fornito del corpo che è composto dalla sostanza eterica che delimita lo spirito vitale. Anche l’entità spirituale dell’uomo è tripartita nella struttura di livello superiore, perciò l’uomo spirituale possiede lo spirito vitale che sviluppa il sé spirituale.
La costituzione dello spirito e la qualità della sua aura sono percepite solo dall’occhio del veggente che ha ridestato l’organo di percezione superiore. Il veggente vede la parte spirituale dell’aura umana e vede come questo involucro riesca ad accogliere l’alimento che giunge dal mondo spirituale superiore, perciò egli vede come lo spirito si accresca progressivamente, in virtù della nutrizione offerta dal mondo spirituale: infatti si vede l’involucro che si dilata e si accresce mentre l’alimento viene assorbito.
Chiaramente l’accrescimento considerato non è inerente alla figura fisica che può avere la dilatazione condizionata dalla struttura del corpo fisico, in quanto l’accrescimento riguarda la dilatazione che può raggiungere l’essere spirituale che diventa illimitata essendo infinita la potenzialità offerta dallo spirito. Il nutrimento che lo spirito sa contenere è trattenuto all’infinito, poiché lo spirito dura in eterno avendo un valore che non viene corrotta dal tempo e dallo spazio. Anche l’aura possiede due parti compenetrate una nell’altra, e una assume il colore e la forma che gli sono impresse dal mondo fisico, mentre l’altra parte conserva la conformazione che è condizionata dalla qualità della sua esistenza spirituale.
Anche l’io segue la medesima divisione, poiché una parte di esso attinge dal mondo concreto che crea l’involucro fisico e che gli offre il nutrimento dei suoi materiali, mentre dall’altra è sviluppata se l’io si rende ricettivo affinché lo spirito possa penetrare nell’anima per infondergli il senso della vita e per indicare l’obiettivo che deve perseguire per sviluppare. L’io “sfolgora nell’anima” mentre riceve lo spirito perciò partecipando al mondo spirituale, l’io diventa il signore del mondo degli appetiti, dei desideri e delle brame, e nella misura in cui questo avviene, anche il sé spirituale si mostra con il suo corpo astrale che è trasformato.
Tutto questo avviene quando l’io accoglie interiormente, cioè nel suo sé, l’uomo spirituale e avviene quando la forza dello spirito è compenetrata nel corpo fisico impregnandolo totalmente, sebbene il corpo che è stato così trasformato non possa essere percepito dai sensi fisici. Ogni parte che è spiritualizzata diventa osservabile solo se è esaminata dagli organi spirituali, infatti anche il corpo fisico che è compenetrato dalla massima potenza spirituale, si offre ai sensi fisici solo nella semplice struttura fisica. Sebbene il corpo ci tenga ancorati al mondo della materia, con l’accoglienza dello spirito possiamo usare le ali dello spirito per trascendere il mondo e per diventare Colui che vive in tutti i mondi.
Buona erranza
Sharatan
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