lunedì 4 febbraio 2013

Intossicati di percezioni



“Kabir chiede: Discepolo, dimmi cos’è Dio?
E’ il respiro contenuto nel respiro.”
(Kabir)

L’Anima è un riflesso dello Spirito, ma quando l'Anima viene racchiusa nel corpo, le pesanti guaine della materia la soffocano finché la sua sensibilità resta attutita ed essa dimentica la sua vera natura. I Maestri insegnano che l'uomo non può ricordare chi è se non impara a meditare, perché la meditazione è l'unico modo per vedere l'essenza originaria, cioè lo stato mentale originale che i lama chiamano rigpa. Un pensare equilibrato può eliminare ogni oscuramento di coscienza, ma quel livello è raggiunto difficilmente e con molto sforzo, invece la meditazione permette di sperimentare direttamente la beatitudine della mente che riposa nell'Anima.

I Veicoli della Grande Perfezione insegnano che raggiungere quel livello è più semplice di ciò che sembra sebbene la nostra mente sia intossicata dalla percezione che prevale con l’abitudine. I lama Dzogchen insegnano che la ‘semplicità’ è la chiave della comprensione, infatti tutti abbiamo una percezione di base che è priva di elaborazioni mentali. Essi dicono che tutti possiamo liberarci dai concetti errati sulla natura della mente se la sperimentiamo. Tutto è semplice, se comprendiamo senza i concetti astratti, perché se verifichiamo non c’è nulla da imparare, ma c'è solo da credere a ciò che si vede.

Il riferimento diretto è alla non-azione, perché se una vera natura è innata non si deve imparare nulla, infatti il fatto diventa ovvio quando lo verifichiamo di persona. Se una vera natura è una struttura sempre presente, quello che si vede è ciò che sempre fu nell'Essere, perciò il fatto va solo riconosciuto. Il vedere non implica alcun fare, perché pensare distoglie l'attenzione dal riconoscere ciò che si vede, perciò non pensiamo ma impariamo in modo diretto.

Non dobbiamo trovare ‘cose’ su cui concentrarci, infatti non c'è nulla su cui meditare, perché una mente già perfetta per sua natura è una struttura naturalmente conoscitiva. Nessuna essenza va purificata se essa è già totalmente pura e perfetta, e se chiudiamo orecchie e occhi alle ovvietà è perché i nostri corpi sottili sono troppo atrofizzati, perciò non sappiamo più come ritrovare una Mente Cosmica.

La Mente Cosmica è la fonte di tutte le forme di vita dell’universo, infatti anche la Bibbia dice che Dio è Logos, Parola, cioè che Dio è Suono Originario e Originaria Vibrazione che crea la scala armonica del Creato. Paramhansa Yogananda dice che Patanjali, il grande yogi, insegna che lo Spirito cioè Dio Padre o Ishwara si manifesta come Vibrazione Cosmica, cioè come materia. Lo stesso concetto è anche nel Vangelo di Giovanni dove si dice che lo Spirito si fece carne, infatti si dice che la vibrazione dello Spirito divenne più lenta finché si manifestò come materia.

L’Intelligenza Cosmica modificò l'ampiezza e il livello di vibrazione per diventare Energia Cosmica, perciò essa diventò atomo. Poi gli atomi divennero strutture di scala maggiore e minore creando le sostanze gassose che sono alla base delle nebulose cosmiche. Infatti le nebulose sono masse diffuse di materie gassose che divennero acqua, perciò l’acqua diventò una materia più solida. Dalla Vibrazione Divina proviene ogni forma di vita, infatti da una prima vibrazione inizia quel processo di materializzazione che causa la moltitudine delle forme, perciò l’uomo che vuole tornare all'origine deve ascendere all'Uno.

Se l’uomo vuole ritornare nell'armonia originaria deve fare il percorso a ritroso, infatti deve tornare alla percezione del feto che era nel grembo della grande Madre Cosmica. Se comprendiamo che, tornando nell'armonia del cosmo, possiamo ritrovare la pace e la quiete della beatitudine originaria, allora abbiamo la via della salvezza. Il percorso di ascesa della coscienza inizia quando usiamo il respiro, il flusso del cuore e la circolazione delle energie allineandole alla vibrazione ritmica del cosmo. Questo avviene perché la forza cosmica è la stessa forza che è stata racchiusa nel respiro umano, infatti è la medesima forza che scorre nella materia del cosmo.

Per questo i maestri dicono che l’uomo si ritrova quando chiude gli occhi all'esterno per entrare nella quiete del suo mondo interiore, ma questo avviene se placa la confusione che turba l'armonia interiore. La meditazione profonda viene paragonata alla beatitudine divina che proviene da tutte le scintille di energia, dagli atomi e dalle strutture cosmiche maggiori mosse dalla forza della Divinità. Questa musica divina che risuona nel cosmo, risuona anche nel corpo che ha risvegliato la coscienza della sua Anima. Solo l’Anima ridestata può vedere che è stata racchiusa nella prigione di carne, perciò solo quell'Anima desta può trovare una strategia di fuga dai limiti del corpo.

Chi sa ascoltare il respiro che fluisce nel corpo riconosce che il suo respiro è la stesso flusso del cosmo, perché quel respiro è lo stesso che fu infuso dalla Vibrazione Cosmica che ci ha creato all'origine. Il respiro di vita che scorre nelle nostre vene assieme al nostro sangue è la Voce del Padre. Gli antichi maestri nel loro linguaggio poetico-simbolico lo chiamano Logos per indicare la trama comune che condividiamo con l'universo. Anche gli indù dicono che la prima parola fu Aum, in cui A indica Akar cioè la vibrazione creativa, la U indica Ukar cioè la vibrazione conservativa, mentre M che sta per Makar, cioè la vibrazione distruttiva.

L’universo viene descritto come un oceano che crea onde più grandi e più piccole che emergono e poi si immergono nella massa delle acque. Così, dal suono Aum dello Spirito si creano, permangono e si distruggono tutte le cose, perché la nebulosa originaria fu acqua e calore, e originò le forme dei mondi e dei cosmi che iniziano ad essere, ma poi essa riassorbe tutte le forme che ha creato, perciò tutto si dissolve e ritorna nell'oceano da cui viene.

La vera forma del cosmo è la creazione e la dissoluzione continua, e questa dissoluzione a volte è temporanea e parziale, mentre altre volte è più completa e dura per un tempo maggiore. Ma una dissoluzione totale e assoluta del cosmo è una cosa impossibile, perciò avviene solo una distruzione parziale di mondi e universi, perché così deve essere finché tutte le anime dei viventi non sono in grado di tornare nel principio originale. Per appagare questo desiderio di ritorno, le anime scendono sulla terra come esseri umani e si rivestono del corpo di desiderio.

E questo fatto lo vediamo nel sorgere e dissolversi di desideri che esiste nelle creature, infatti per loro ogni desiderio è penoso come quando un universo viene creato e distrutto. Una vera conoscenza non è come la soddisfazione del desiderio, infatti una conoscenza vera non è uno stato transitorio ma è una condizione permanente e durevole, perciò è come la realizzazione del desiderio più elevato e bello, ma gli uomini la ignorano, perché pensano in modo sbagliato quando sono calati nella materia.

Gli uomini non sanno vedere che le realizzazioni della materia sono relative e mutevoli, mentre la condizione dell'Anima che trova lo Spirito è come una beatitudine assoluta e durevole. I maestri insegnano che non si può mangiare sperando di appagare la fame altrui, perciò l’Anima non si sente appagata se riesce a placare solo la fame del suo corpo. L’Anima viene appagata dalla calma, dalla pace e dalla beatitudine che sente quando medita nella casa dello Spirito, seppure questa dimora sia primitiva rispetto allo splendore della casa originaria.

Vivendo nella carne sentiamo i desideri della materia che causano una brama inesauribile che vuole appagamento immediato, ma la coscienza viene illusa e viene imprigionata agli oggetti del suo desiderio senza essere mai appagata in modo totale. Per questo motivo l'uomo vuole sempre delle nuove forme e fonti di desiderio e di appagamento. L'appagamento dovrebbe dare una gioia maggiore, infatti dovremmo avere un godimento totale dalle cose buone che amiamo, e dovremmo avere pieno diletto da ciò che vediamo come bello, e non dovremmo avere il dolore e il timore di perdere ciò che amiamo.

Quando l’umanità avrà una maggiore evoluzione di coscienza saprà godere del mondo e saprà assaporarlo meglio, infatti l'amore umano sarà migliore, più esteso e più intenso, perciò non sarà così penoso ed esclusivo. L’uomo saprà amare e saprà apprezzare il suo mondo e le cose belle con una coscienza che saprà unire il piacere del corpo materiale con la beatitudine dell'Anima che riposa nello Spirito. In quel tempo l'uomo potrà amare la terra, tutti gli esseri viventi e tutti gli universi, perché l’uomo avrà imparato ad amare con ogni atomo della sua sostanza.

La vibrazione sacra che inizia con il suono cosmico Aum si manifesta sotto forma di energia cosmica, perché tutti i suoni della sostanza del corpo e del mondo provengono dalla medesima prima sillaba. L’Aum contiene tutti i suoni delle 9 ottave che l’orecchio umano sa percepire, perciò contiene anche tutti i suoni cosmici. Il suono primordiale si manifesta sotto forma di energia cosmica, perciò esso può risuonare nel nostro corpo astrale, infatti il suono si riflette nel corpo astrale sotto forma di riflesso luminoso, perché quel corpo è una forma di energia cosmica che è stata condensata.

Il nostro corpo fisico possiede due occhi in ossequio al principio della dualità, ma il corpo astrale ha un occhio unico, cioè l’occhio spirituale che gli indù chiamano “terzo occhio,” ma è chiamato anche l’occhio intuitivo, l’occhio singolo, la stella dell’est, la stella di saggezza, la colomba che discende dal cielo oppure l’occhio di Shiva ossia l’occhio dei saggi. L’occhio spirituale è come un telescopio che possiede tre lenti diverse, infatti ha un cerchio esterno dorato, un cerchio interno di colore blu, e un centro con una stella d’argento a 5 punte cioè il suo terzo raggio.

L’energia cosmica si manifesta microcosmicamente nel corpo umano come energia che viene riflessa dal nostro corpo astrale, perciò l’occhio astrale dell’uomo è l'energia cosmica che si è riuscita a individualizzare all’interno del corpo. Mentre siamo immersi in meditazione, la nostra forza vitale viene ritratta dal corpo e può attraversare la porta dell’energia cosmica interiore, perciò si passa il cerchio dorato, e poi si va a immergerci nella luce blu che rappresenta la Coscienza dell'Anima Divina che vive in noi.

Ma la coscienza deve penetrare anche nella stella argentata che rappresenta lo Spirito della regione dell’Infinito. Queste tre luci, la dorata, la blu e l’argentata, contengono tutti i tipi di raggi ultravioletti, elettronici e cosmici, perciò contengono tutti i raggi di energia attraverso cui si deve passare per raggiungere il Cielo. Tutti gli uomini sono il figliol prodigo, perché tutti lasciarono la casa del Padre per perdersi nella terra sconosciuta e limitata del corpo, perciò il suono primordiale mostra a tutti la via per ritornare alla casa del Padre.

Buona erranza
Sharatan


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