giovedì 4 dicembre 2014

L’essenziale è la vita



“All’inizio c’è la vita. Osservate le creature: dapprima hanno la vita, e solo più tardi, poco alla volta, riescono ad avere delle sensazioni, a pensare e ad agire con efficacia. La vita… parola che riassume tutte le ricchezze dell’universo, anche quelle tuttora indifferenziate, disorganizzate, in attesa che una forza venga a portarvi ordine e a metterle all’opera. Nella parola “vita” sono quindi compresi tutti gli sviluppi del futuro.

In una cellula sono già esistenti in potenza tutti gli organi che un giorno dovranno formarsi, esattamente come avviene per il seme che, dopo essere piantato, innaffiato e curato, dà i suoi frutti. Quindi, dopo un certo periodo, come per il seme, da quel magma, da quel caos, da quella realtà indeterminata che è la vita, tutto comincia a emergere e a prendere forma. È in questo modo che sono apparsi gli organi che già possediamo ed è così che appariranno i molti altri che si formeranno in futuro…

Poiché il corpo fisico è fatto a immagine del corpo astrale, il corpo astrale a immagine del corpo mentale, e così di seguito fino al piano divino, ne consegue che, possedendo cinque sensi sul piano fisico, ne possediamo cinque anche nel piano astrale e nel piano mentale: tatto, gusto, olfatto, udito e vista…

Negli altri piani gli organi dei cinque sensi non sono ancora sviluppati, ma esistono in attesa del momento di manifestarsi. Quando saranno completamente formati, avremo delle possibilità oggi impensabili di vedere, sentire, udire, gustare, agire e spostarsi. La vita, l’essere vivente, la cellula viva, il microscopio, contengono tutte le possibilità di sviluppo, ma occorreranno ancora migliaia di anni prima che riescano a manifestarsi completamente. Questo è il mistero e lo splendore della vita.

Osservate gli esseri umani: lavorano, si divertono, corrono a destra e a sinistra, si dedicano a ogni genere di occupazioni, ma intanto la loro vita si indebolisce e si deteriore, perché la tengono in nessuna considerazione. Pensano infatti che, dal momento che la possiedono, possono servirsene a loro piacimento per ottenere ciò che desiderano: la ricchezza, i piaceri, la conoscenza e la gloria…

E così consumano e consumano … e quando non è rimasto più nulla, devono per forza cessare ogni loro attività. Non ha senso agire in questo modo, poiché quando si è persa la vita si è perso tutto. L’essenziale è la vita, per cui la si deve proteggere e santificare; si deve eliminare tutto quello che la ostacola e la blocca, in quanto è grazie a essa che si ottiene la salute, la forza, la bellezza, la potenza e l’intelligenza.

Nella conferenza sulle cinque vergini sagge e le cinque vergini stolte ho spiegato che l’olio di cui parlava Gesù è il simbolo della vita. Quando l’uomo non ha più una goccia di vita, la sua lampada si spegne ed egli muore. L’olio trova la sua corrispondenza in tutti i campi: per le piante è l’acqua, ma per l’essere umano è più particolarmente il sangue; nel mondo degli affari è l’oro e l’argento; per l’automobile è il carburante etc…

La vita è la materia primordiale, il serbatoio da cui scaturiscono ogni giorno nuove creazioni che avranno le loro ramificazioni fino all’infinito. Partendo da quella vita indifferenziata e senza espressione, che esiste come mera possibilità, lo spirito crea continuamente nuovi elementi, nuove forme …

Ma purtroppo le persone si occupano di tutto salvo che della vita: se pensassero alla vita, a mantenerla, a proteggerla e a conservarla nella più grande purezza, avrebbero possibilità di ottenere ciò che desiderano, in quanto è proprio quella vita illuminata, splendente e intensa la sola che può dare loro tutto. Non vivendo sulla base di questa filosofia, finiscono con lo sprecare la loro esistenza, pensando che, dato che loro sono vivi, tutto è loro concesso.

Ciascuno dice a se stesso: “Dal momento che possiedo questa vita, bisogna pure che ne faccia qualcosa …” Ma quanti riescono davvero a realizzare quello che desiderano? Molto pochi; i più hanno sperperato tutto. È necessario dunque avere un’altra visione della vita e sapere che già il vostro modo di pensare agisce sulla vostra vita, sulle sue risorse, sulla quintessenza del vostro essere e che, quando pensate male, guastate tutto.

Facciamo l’esempio del figlio di un padre molto ricco che sta compiendo i suoi studi. Suo padre oltre a mantenerlo gli dà un sussidio mensile ma, a un certo punto, il ragazzo comincia a commettere delle sciocchezze e a sperperare in divertimenti tutto il denaro che riceve. Di fronte a questo fatto, il padre gli taglia i viveri e non gli dà più nulla … Qual’è l’errore del ragazzo?

Ha commesso l’errore più grande cioè quello di compromettere la sua esistenza: le condizioni, le sue energie e le sue correnti, il cui simbolo, in questo caso, è il denaro. E noi, se facciamo la stessa cosa logorando e abusando della nostra esistenza così come la intendiamo noi, permettendoci di trasgredire tutte le leggi, esauriamo le nostre riserve e cadiamo in miseria, forse non quella materiale e fisica, ma certamente in uno stato di miseria interiore.

La vita è il solo bene che esiste, e qualunque sia il nome che le si attribuisce: ricchezza, aiuti finanziari, olio, energie oppure quintessenza, il risultato non cambia in quanto la parola “vita” può essere sostituita da tutti quegli altri termini. Ciò nonostante, gli uomini passano il loro tempo sprecandola, rincorrendo acquisizioni che non sono tanto importanti quanto la vita stessa.

Lavorano degli anni per soddisfare tutte le loro ambizioni e si ritrovano poi talmente esausti, talmente indifferenti e apatici che, se mettessero sul piatto della bilancia ciò che hanno raggiunto e ciò che hanno perduto, si accorgeranno di aver perso tutto e di aver guadagnato ben poco. […]

Ecco perché è molto importante che sappiate con quale fine e per chi lavorate, in quanto, a seconda del caso, le vostre energie prenderanno una determinata direzione. Dunque, ciò che conta è sapere a che cosa consacrate le vostre energie, in quale direzione lavorate, perché da ciò dipenderà il vostro futuro: o vi impoverirete o vi arricchirete.

A loro insaputa gli esseri umani, nella maggioranza, lavorano per un nemico nascosto in loro stessi, che li spoglia e li impoverisce. Un vero spiritualista è più intelligente; egli compie un lavoro interiore e dedica tutte le sue energie a quel qualcuno che è se stesso, e ovviamente è lui che ci guadagna. Questa è intelligenza: sapersi arricchire e non impoverire, il che non è interesse personale e neppure egoismo, ma è il contrario.

Quando lavorate per voi stessi, cioè per il vostro sé mediocre, le vostre energie si disperderanno e non riceverete niente di buono. Il vostro sé personale, separato ed egoista è come una voragine per cui, lavorando per lui gettate tutto nella voragine. Coloro che lavorano soltanto per se stessi anziché lavorare per l’immensità si impoveriscono; in seguito nessuno penserà più a loro, nessuno li amerà, neppure la loro famiglia, proprio perché sono troppo egocentrici.

Coloro che invece sono colmi d’amore, di bontà e di spirito di abnegazione, sebbene all’inizio si abusi della loro disponibilità, perché li si trova ingenui, bonaccioni e un po’ sciocchi, col passare del tempo si riveleranno esseri veramente eccezionali e, un giorno, tutti li apprezzeranno, li ricompenseranno e li ameranno. Hanno lavorato per l’universo intero e riceveranno la ricompensa. Non subito naturalmente.

Ma non scoraggiatevi; se vi perdete di coraggio, significa che non avete compreso bene le leggi che reggono la vostra vita quotidiana. Se le conosceste, capireste che dovete aspettare. In seguito le ricchezze vi pioveranno da tutte le parti e, anche se cercherete di proteggervi sarà impossibile. L’universo intero farà piovere su di voi delle ricchezze straordinarie, perché voi stessi le avevate provocate. La giustizia è così!” (Omraam Mikhael Aivanhov)

2 commenti:

Daoist ha detto...

L'essenziale è comprendere la vita per poterla vivere; il resto, dopo la nascita e per ogni essere vivente varrà la stessa regola :Crescere, Vivere e Morire. Ai posteri resterà ciò che avremo fatto...e potremo essere +/- immortali. D'altronde col tempo si sono perse quelle condizioni necessarie per coltivare l'immortalità alchemica.
Tuttavia credo che permangono le condizioni per realizzare "l'immortalità interiore"...e questo dovrebbe bastare, spero.

Sharatan ain al Rami ha detto...

Io penso che l'importanza di vivere bene ponga già le basi di ciò che lasciamo. Per me questa è la cosa che resta perché l'anima è già immortale.

Per il resto non credo che vorrei, almeno per me, l'immortalità fisica. Non credo che potrei resistere e restare come sono per tutta l'eternità ;-(

Aiuto che noia che sarei anche per me stessa. Che orrore sarebbe sopportarmi per tutta l'eternità, cioè sopportare le mie difficoltà e pure i miei difetti. Pietà!

A parte gli scherzi, quando Aivanhov parla di lavorare per l'eternità allude al lavoro spirituale volto al bene del prossimo che migliora tutto il mondo.

Secondo lui il merito di questo tipo di lavoro unito alla devozione a all'amore per Dio e per la vita che ci ha dato ci deve far rendere grazie solo perché abbiamo una preziosa vita umana! La gratitudine è una cosa stupenda che è molto apprezzata nei mondi spirituali. Un caro abbraccio