mercoledì 4 marzo 2015

L'Illuminato è consapevolezza



“L’esteriorità e la discesa sono sinonimi,
l’ascesa e l’interiorità sono sinonimi.”
(Osho Rajneesh)

“Un grande astrologo vide il Buddha. Non poteva credere ai suoi occhi: quel corpo, quell’aura dorata intorno al suo corpo, quegli occhi straordinari - silenziosi come può esserlo ogni lago, profondi e puri come può esserlo ogni lago - quella sua grazia cristallina e quell’andatura armoniosa… Cadde ai piedi del Buddha ed esclamò: “Ho studiato astrologia e chiromanzia, per tutta la vita ho studiato le tipologie degli uomini, ma non ho mai incontrato un uomo come te! A quale tipologia appartieni? Sei un dio sulla terra? Non sembri appartenere alla Terra: non riesco a vedere in te nessuna pesantezza: sei assolutamente leggero, senza peso.

Mi meraviglia il fatto che tu possa camminare sulla Terra, perché in te non vedo funzionare la legge di gravità. Sei un dio disceso dal cielo, solo per dare uno sguardo a ciò che accade sulla Terra? Oppure se un messaggero di Dio? O un profeta? Chi sei?” Il Buddha gli rispose: “Non sono un dio.” L’astrologo gli chiese: “Allora sei ciò che nella mitologia indiana si chiama un yaksha, un essere di poco inferiore agli dei?” Il Buddha gli rispose: “Non sono neppure un yaksha.” L’altro disse: “Allora chi sei? Che tipo di uomo sei, in quale categoria ti metti?”

Il Buddha rispose: “Non sono né un uomo né una donna.” A quel punto l’astrologo, sempre più perplesso, esclamò: “Cosa intendi dire? Che sei lo spirito di un animale, o lo spirito di un albero, o lo spirito di una montagna, o lo spirito di un fiume? - perché la mitologia indiana è panteista e crede in ogni sorta di spiriti - Ebbene, chi sei, lo spirito di un roseto? Hai un aspetto così bello e innocente!” E il Buddha disse: “No, non sono un animale, né lo spirito di un albero, né lo spirito di una montagna:” L’astrologo era sempre più perplesso: “E allora chi sei?”

Il Buddha dichiarò: “Io sono consapevolezza, nient’altro che questo. Non puoi mettermi in alcuna categoria, perché tutte le categorie sono applicabili ai sogni.” Qualcuno sogna di essere un uomo, qualcuno sogna di essere una donna e così via. Le categorie appartengono al mondo dei sogni. L’illuminato è semplicemente quel principio del risveglio: la consapevolezza. È solo e unicamente un testimone: un puro testimone. Tutte le nubi sono scomparse. La nube di un uomo, la nube di una donna, di un animale, di un dio o di un albero: tutte le nubi sono scomparse, tutte le forme sono scomparse.

L’illuminato è solo una consapevolezza priva di forma; è il cielo puro, vasto, senza fine, infinito. La sua consapevolezza è svuotata dalle nubi, ma è ricolma di cielo: questo è il vuoto positivo, questo è il nirvana. Dall’altra parte c’è il vuoto negativo: sei pieno di nubi, al punto che non riesci neppure a vedere un piccolo lembo di cielo. Sei pieno di sapere, al punto che non rimane in te neppure uno spazio esiguo per la meditazione. Si dice che colui che non conosce niente e che tuttavia crede di conoscere, è uno sciocco, comunemente chiamato pandit o studioso: evitalo!

Colui che non conosce niente e che non sa di non conoscere, è innocente, è un bambino: risveglialo! Colui che non conosce niente e sa di non conoscere, è un Buddha: seguilo! Arrivare a comprendere che “io sono nessuno” è il significato dell’essere un Buddha. Il Buddha non è il nome di qualcuno, è il nome che indica lo stato di nudità interiore. Il Buddha non è un’entità, è solo spazio, spazio aperto: è un nome per l’apertura, per il cielo aperto. Osserva la tua mente: come continua a sognare!

Non sogna solo durante la notte, tu vivi continuamente nel sogno. Anche mentre pensi di essere sveglio, anche durante il giorno, non si interrompe la continuità dei sogni. In qualsiasi momento chiudi gli occhi e ti rilassi, vedi subito fluttuare i tuoi sogni. Sono sempre presenti e, come una corrente sotterranea, non ti abbandonano mai. Sono costantemente presenti e infettano costantemente il tuo essere. La loro esistenza è subliminale.

Potresti non esserne neppure consapevole, potresti anche non sospettare della loro esistenza, ma i sogni sono continuamente in te. Anche mentre mi ascolti, in te c’è la proiezione di quel film ininterrotto: la commedia dei tuoi sogni. Di conseguenza, non riesci a udirmi, ciò che io dico deve prima attraversare i tuoi sogni e i tuoi sogni distorcono quello che ho detto; per cui senti qualcosa che io non ho mai detto. I tuoi sogni distorcono, i tuoi sogni manipolano, i tuoi sogni si proiettano e cambiano le cose.

Io dico una cosa e tu senti una cosa del tutto diversa. Quei sogni hanno un grande potere su di te e tu non sai come fare con essi. Di fatto, ti sei talmente identificato con i tuoi sogni, da non sapere che ne sei separato, che puoi osservarli, che puoi allontanarti da essi, che puoi essere un semplice spettatore. Ti sei identificato troppo con i tuoi sogni!

Comunemente le persone pensano di essere ricercatori spirituali, se riescono ad aggiungere qualcosa al loro ego. I vostri cosiddetti viaggi spirituali non sono altro che astuti viaggi dell’ego. Le persone vogliono che l’ego riceva maggiori gratificazioni, che l’ego si rafforzi e si ravvivi. Vogliono un’aura di santità intorno al loro ego, invece l’aura di santità sorgerà solo quando l’ego sarà sparito: ego ed aura di santità non possono coesistere.” (Osho Rajneesh)

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